Caroline Baglioni

  • English

    • Caroline Baglioni gianni 2 foto di cristiano Proia

    MARTEDì 8 SETTEMBRE 2015 | 18.30 | 20’
    LA PELANDA | FOYER 1

    teatro

    spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015

    Gianni

    ispirato alla voce di Gianni Pampanini
    di Caroline Baglioni
    con Caroline Baglioni
    assistente alla regia-tecnico Nicol Martini

    Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni.
    Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre.
    Gianni era proprio grosso e nella mia mente è un film in bianco e nero.
    Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era.
    Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé.
    Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina.
    E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.
    Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca.
    Ma chi di noi non vuole stare bene?
    Cercava le “condizioni ideali” Gianni, e parlava, parlava di “quando prima”. “Prima” era una delle sue parole preferite. Prima Gianni stava bene, si era ammalato da giovane, ma non così giovane da non potersi ricordare del “prima”, del basket e delle donne che aveva avuto.

    Nel 2004, in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, espresso la sua tristezza.
    Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.

    Motivazione della Giuria
    Colpisce la trasformazione di un materiale biografico intimo e drammatico in un percorso personale di ricerca performativa: la traccia audio originale di un’esistenza spezzata, come il testamento beckettiano di Krapp, ispira una partitura fisica, gestuale, coreografica in un efficace gioco tra due ambiti scenici che si rivelano anche esistenziali. Un lavoro sulla memoria individuale capace di creare uno spazio di comprensione ed empatia che scuote lo spettatore.

    BIOGRAFIA

    Caroline Baglioni nata nel 1985 a Perugia dove si forma teatralmente iniziando sin da bambina grazie alla scuola Theamus di Lamberto Maggi. Successivamente si diploma come attrice al Centro Universitario Teatrale di Perugia. Nel 2008, lavora nella produzione del Teatro Stabile dell’Umbria Purificati di Sarah Kane per la regia di Antonio Latella. Nel 2010 realizza una regia collettiva insieme a David Berliocchi, Marta Pellegrino, Domenico Viola tratta da Febbre di Sarah Kane. In seguito avvicina l’arte del teatro di figura collaborando con il Tieffeu. Dal 2012 entra a far parte della compagnia La società dello spettacolo di c.l. Grugher, Michelangelo Bellani e Marianna Masciolini. Sempre nel 2012 al Teatro Valle occupato, con Antonio Latella, ha iniziato un percorso da drammaturga. Attualmente con il Teatro Stabile dell’Umbria è impegnata in due nuove produzioni per la regia di Danilo Nigrelli e Antonio Latella e con La società dello spettacolo sta preparando il progetto Io sono non amore ispirato all’esperienza di Santa Angela da Foligno.