Kronoteatro

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    • cannibali-kronoteatro-Maurizio Sguotti, Tommaso Bianco -foto Nicolò Puppo

    DOMENICA 6 SETTEMBRE 2015 | 22.15 | 1h
    LA PELANDA | TEATRO 1

    teatro

    CANNIBALI

    di Fiammetta Carena
    in scena Tommaso Bianco, Alex Nesti, Maurizio Sguotti
    regia Maurizio Sguotti
    elementi scenici e costumi Francesca Marsella
    disegno luci Amerigo Anfossi
    video animazione Fabio Ramiro Rossin
    musiche MaNu!
    si ringrazia Francesco Gigliotti per la concessione del video “La Sila”

    www.kronoteatro.it

    Moriamo ogni giorno, ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce. ( Lucius Annaeus Seneca)

    Lo spettacolo tratta l’esercizio del potere.
    Come tutti gli accadimenti della vita, anche questo è illusorio, ci induce a crederci vivi, perché assorbe il nostro tempo, le nostre energie e i nostri pensieri.
    Quello che in sintesi estrema chiameremmo vita.
    L’uomo crede di essere vivo e si sente tale solo nel confronto con le cose di tutti i giorni e le convenzioni sociali nelle quali siamo immersi, ci mettono in costante relazione con l’altro in uno stato o di subalternità o di preminenza.
    Tra le attività che maggiormente alimentano in noi un’illusione di esistenza c’è di certo l’esercizio del potere; questo è forse l’accadimento che più ci spinge nell’illusione, poiché prevede il dominio dell’uomo sull’uomo.
    In scena vediamo due differenti abitudini di praticare il potere.
    Per l’uomo adulto questo è tangibile perché politico, sociale ed economico.
    Lo sforzo è quindi il tentativo di accrescere il proprio dominio o perlomeno mantenere uno status quo.
    Il giovane possiede un potenziale: la sua giovinezza è il suo potere.
    Per lui il futuro è tutto in divenire, tutte le possibilità gli sono concesse e la sua vita è nelle sue mani.
    Ciascun individuo lotta per accrescere l’unico dato sensibile che gli conferma d’essere in vita: il potere sull’altro.
    Ne nasce uno scontro volto all’accumulo di comando.
    Ed è la vita a diventare terreno di conquista, far west dove espandere i confini del proprio dominio.
    Le due forme differenti di potere si rispecchiano anche nei corpi.
    L’anziano, carico di potere, porta appresso un corpo su cui chiari sono i segni del decorso degli anni e che egli tenta in tutti i modi di mantenere giovane, performante.
    Il giovane, pieno di potenziale esprimibile, fa del corpo il tempio del proprio potere, rendendolo competitivo ed omologato agli ideali di forza, potenza e bellezza.
    Sono proprio questi ideali che dall’esterno danno il modello ai due. Su entrambi, con risultati e modalità differenti, influiscono messaggi di potenza, bellezza, prestanza e longevità cui il nostro quotidiano ci ha abituati.
    Il messaggio è semplice e percorre aspetti solo apparentemente distanti.
    Non si deve morire.
    Non morire è non mostrare i segni del tempo sul corpo.
    Non morire è non accettare l’inevitabile decorso biologico.
    Non morire ci è impossibile.
    Soprattutto se si pensa che si inizia a farlo in giorno in cui si viene concepiti.
    La resa è ancora una volta l’unica possibilità.

     

    BIOGRAFIA

    Kronoteatro. La nascita della compagnia nel 2004 a seguito del laboratorio teatrale del Liceo Statale Giordano Bruno di Albenga, delinea alcune caratteristiche strutturali di Kronoteatro, con la formazione di un nucleo stabile ed affiatato di elementi, appartenenti allo stesso territorio, fortemente integrati al progetto e legativisi secondo una prospettiva temporale lunga. Questo aspetto si unisce alla scelta di sviluppare una ricerca artistica strutturata in vari capitoli (trittico: Orfani, Pater familias, Hi mummy e dittico: Cannibali e Amen ) e quindi composta da diverse creazioni che nascono in contemporanea tra stesura del testo e azione di lavoro svolte dalla compagnia al fine di trovare e suggerire soluzioni drammaturgiche condivise tra nucleo artistico e dramaturg.

    Questa modalità di lavoro da subito è risultata elemento di fondamentale importanza nella metodologia di approccio alla creazione artistica elaborata dal gruppo. È per questa ragione, che l’aspetto creativo è fortemente legato alla peculiarità del personale artistico che vi partecipa, per storia e sopratutto per formazione. Il progetto artistico di Kronoteatro si basa sulla collaborazione  tra  generazioni,  dove  un  gruppo  di  artisti  più  giovani,  si  confronta  con  una  personalità  anagraficamente  e artisticamente più matura. In questo binomio si inserisce il ruolo della drammaturgia, studiata sulle caratteristiche del gruppo di lavoro, che a loro si adatta e da loro viene costantemente vagliata all’atto della prova pratica. La componente drammaturgica della parola infatti si integra a quella degli altri elementi che concorrono a costituire la poetica della  compagnia:  il  corpo,  la  musica,  l’immagine,  il  video,  hanno  un  ruolo  di  pari  importanza  nella narrazione finendo anzi per influenzarla, distorcerla, renderla naturale loro appendice. Lo  sviluppo  dei  progetti  artistici  di Kronoteatro è caratterizzato da un’analisi di lungo periodo che partendo da un macroargomento di ampio respiro, si va a costituire in più produzioni drammaturgiche; queste, facendo riferimento ad un disegno complessivo dotato di continuità e coerenza di stile, caratterizzano il linguaggio e le fasi artistiche della compagnia.

    Percorsi : E45 Napoli Teatro Festival Italia, Bologna-Teatri di Vita, Genova-Teatro della Tosse/Teatro Archivolto, Milano-Teatro Elfo Puccini, Torino-Festival Colline Torinesi, Sesto San Giovanni-Festival Mixité, Venezia – Teatro Fondamenta Nuove, Castrovillari – Primavera dei Teatri, Modena – Festival Trasparenze.

    Kronoteatro promotore culturale dirige e organizza una stagione teatrale e un festival estivo, Terreni Creativi, ad Albenga.  E’ sede di residenza creativa e dispone di uno sala teatrale di 80 posti (Spazio Bruno) e di una sala prove. È promotore C.Re.S.Co. e uno dei componenti della rete  In-Box.