She She Pop

  • English

    VENERDì 4 SETTEMBRE 2015 | 21.15 | 1h30′
    SABATO 5 SETTEMBRE 2015 | 20.00 | 1h30′
    LA PELANDA | TEATRO 1

    teatro

    THE RITE OF SPRING as performed by She She Pop and their mothers

    spettacolo con sovratitoli in italiano

    concept She She Pop
    di e con Cornelia e Sebastian Bark, Heike e Johanna Friburgo, Fanni Halmburger, Lisa Lucassen, Mieke Matzke, Irene e Ilia Papatheodorou, Heidi e Berit Stumpf, Nina Tecklenburg
    video  Benjamin Krieg & She She Pop
    set Sandra Fox & She She Pop
    costumi Lea Søvsø
    disegno luci e direzione tecnica Sven Nichterlein
    suono Florian Fischer
    assistente e collaborazione drammaturgica Veronika Steininger e Fanny Frohnmeyer
    produzione / PR ehrliche arbeit- freies Kulturbüro
    organizzazione Elke Weber
    collaborazione musicale Damian Rebgetz
    collaborazione coreografica Jill Emerson
    video assistente Anna Zett
    stagista Mariana Senne dos Santos
    una produzione She She Pop

    in co-produzione con Hebbel am Ufer HAU, FFT Dusseldorf, Francoforte Mousonturm, Kaserne Basel, brut Vienna, German Language Theater Festival of Prague/Teatro Archa di Praga, Kyoto Experiment e Théâtre de la Ville / Festival d’Automne à Paris
    residenze supportate da Art Center Kyoto, Kyoto Experiment e il Goethe-Institut
    con il finanziamento della – City of Berlin – Department for Cultural Affairs
    prima aprile 2014, HAU, Berlino
    con il supporto del Goethe-Institut Italien e del NATIONAL PERFORMANCE NETZ (NPN), International Guest Performance Fund For Dance / Federal Government Commissioner for Culture and the Media

    www.sheshepop.de

    Insieme alle loro madri, She She Pop mettono in scena una cerimonia totale, a cui sono invitati a partecipare anche gli spettatori, ricomponendo La Sagra della Primavera di Igor Stravinsky, intorno al tema del sacrificio, della condizione della donna nella famiglia e nella società. Le She She pop non sono d’accordo con Stravinsky e con le modalità classiche di sacrificio: chi o cosa sarà sacrificato allora? E a chi? E qual è lo scopo del sacrificio? La risposta non può che essere collettiva, politica, sempre attuale al momento performativo.

    She She Pop è un collettivo fondato alla fine del 1990 dai laureati del programma Applied Theater Studies program in Gießen. I membri sono Sebastian Bark, Johanna Friburgo, Fanni Halmburger, Lisa Lucassen, Mieke Matzke, Ilia Papatheodorou e Berit Stumpf.
    Per She She Pop, il palco è uno spazio, in cui vengono prese le decisioni, le varie forme di dialogo alla base del sistema sociale, e i grandi gesti dei rituali sociali che di volta in volta hanno scelto di apprendere o evitare.
    She She Pop ha la missione di esplorare i confini sociali della comunicazione e trasgredirli in modo propositivo e artistico nello spazio teatrale protetto.
    She She Pop ha un profilo estetico e ideologico specifico.

    I nostri spettacoli sono sviluppati come un collettivo. Non c’è un regista. Ma non c’è neanche nessun autore e non ci sono attori. I testi e concetti sono sviluppati insieme. La nostra comprensione della performance contemporanea sottolinea la responsabilità artistica di ogni individuo esecutore. Per noi, la paternità è quindi meno una conquista individuale e più di una risposta alla domanda: chi è responsabile di questo testo o di questa azione che si svolge in questo momento sul palco. Ci auguriamo che le singole decisioni prese sul palco, così come la gloria e il fallimento delle prestazioni, sono in tal modo, in questo contesto, più comprensibili e rilevanti per il pubblico. A parte i singoli spettacoli – ma anche nelle parti migliori di ogni esibizione – definiamo il lavoro artistico come collettivo per essere la nostra grande sfida

    Noi non siamo attori. Ci diamo dei compiti interessanti da risolvere in pubblico, sul palco. Ogni performer sviluppa il proprio punto di vista in base al suo orizzonte personale e la propria esperienza. Questa cosa alcuni la definiscono “teatro autobiografico”. Tuttavia, i riferimenti fatti da noi per le nostre vite sono in realtà un metodo e non il contenuto del nostro lavoro. Condensiamo il nostro materiale personale in una strategia artistica riconoscibile e secondo le posizioni stilizzate. Ciò che è familiare diventa straniero, mostruoso. Ultimamente, questa cosa funziona anche al contrario: in alcuni dei nostri spettacoli recenti, abbiamo adattato noti testi mostruosi dal canone letterario con questo stesso metodo autobiografico.

    BIOGRAFIA

    She She Pop è un collettivo femminile. L’esistenza di membri maschili e di collaboratori non ha che poca influenza su questa cosa. Ciò può anche essere il motivo per cui questioni come la capacità e l’incapacità di agire, l’organizzazione dello sguardo e le strutture di potere sono indissolubilmente legati al nostro lavoro. L’atto di presentarci ad un pubblico come un gruppo di (soprattutto) donne – di tutte le cose – è per noi sempre qualcosa su cui riflettiamo e da cui osserviamo, sopra e dietro, il palco.