COMPAGNIA SANDRO LOMBARDI / ARTURO CIRILLO

Teatro India

Compagnia Sandro Lombardi / Arturo Cirillo

8 e 9 settembre ore 19.00 sala A teatro 1h

La morsa
epilogo in un atto

di Luigi Pirandello
regia di Arturo Cirillo
con Sandro Lombardi (Andrea Fabbri), Sabrina Scuccimarra (La signora Giulia), Arturo Cirillo (L’avvocato Antonio Serra)
scene Dario Gessati
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
suono Antonio Lovato


Periodicamente, Sandro Lombardi ama incontrare attori, registi o coreografi con cui confrontarsi. Così è stato con David Riondino su Dante, con Iaia Forte su Testori, con Virgilio Sieni su Pasolini, con Roberto Latini su Pirandello. Ecco adesso, in vista di un altro Pirandello da allestire per il Museo Nazionale del Bargello, Arturo Cirillo che affiancherà Lombardi nel dar vita ai due dei protagonisti della Morsa, per la quale curerà anche la regia. Per Sandro Lombardi è una felice occasione di tornare al grande drammaturgo siciliano dopo la sua interpretazione di Cotrone risalente al 2007 nei Giganti della montagna diretti da Federico Tiezzi; e dopo il recente Uomo dal fiore in bocca, diretto appunto da Latini nel 2010. Ha scritto Sandro Lombardi: <<Pirandello venne considerato in vita più un filosofante che un artista, più un pensatore capace di inventare spietati grovigli psichici che un creatore di intrecci scenici. In realtà egli seppe dire una parola originale e unica proprio relativamente alla realtà teatrale. Nella sua stanza della tortura (così Giovanni Macchia definisce felicemente il nucleo del teatro pirandelliano) si mettono a nudo gli esseri umani, i loro sogni, i desideri, le sconfitte, i rimorsi, le rivendicazioni impossibili o, come nel caso della Morsa, i grovigli della concezione borghese del matrimonio. Una delle ragioni dell’attualità di Pirandello sta anzitutto nell’aver affrontato la crisi del teatro e averne allontanato la distruzione>>. Secondo Arturo Cirillo: <<La morsa di Luigi Pirandello è la messa in scena di quanto di più atroce, e forse ovvio, la famiglia riesca a produrre. La morsa non è solo quella stretta interrogazione che un marito fa a una moglie che lo tradisce, ma è una condizione fisica e mentale nella quale tutti e tre i personaggi della vicenda (lui, lei e l'amante) sono compressi, coatti e costretti. Centro della vicenda è l'ipocrisia della media borghesia italiana, come solo Pirandello è in grado di descriverla e di farla parlare: con quella lingua tutta allusiva, sospesa, sincopata. Appare un mondo di mediocri, incapaci di grandi sentimenti e generosità. Come ha scritto Alfonso Berardinelli, parlando delle novelle del primo novecento italiano: "Siamo sempre lì: il marito, la moglie, l'amante, la cameriera, la portinaia, la suocera, i parenti, i mobili (quanti mobili da incubo in questi racconti!), l'aridità, la grettezza, l'eterno problema delle "corna"." Una tragedia del vuoto in cui i personaggi si esprimono attraverso una recitazione immedesimata e straniata allo stesso tempo, dando voce alle battute ma avvolte anche alle didascalie. Così, una comune tragedia famigliare che si consuma in una stanza di una casa di provincia, raccontata attraverso un insieme si oggetti rinchiusi in umide bacheche, diventa lo specchio di una condizione umana e sociale appassita e mummificata. Una terra di paludi ora bonificate, che fanno sentire il loro suono attraverso canne mosse dal vento e animali della notte, dove sembra però che il ristagno delle acque sia diventato quello dei sentimenti, il pestifero acquitrino delle colpe e delle condanne, che gli uomini inventano per punire se stessi>>.

 

SANDRO LOMBARDI
La vicenda teatrale di Sandro Lombardi (attore, drammaturgo, scrittore) si identifica con quella della compagnia da lui fondata insieme a Federico Tiezzi e Marion D'Amburgo nei primi anni settanta a Firenze. Sempre diretto da Tiezzi, Sandro Lombardi ha interpretato testi di Beckett, Müller, Luzi, Manzoni, Pasolini, Brecht, Parise, Cechov, Forster, Bernhard, D'Annunzio, Aristofane, Pirandello. Di grande rilievo i suoi spettacoli da Giovanni Testori, che hanno rivoluzionato l'immagine dello scrittore lombardo. Per quattro volte, tra 1988 e 2002, Lombardi ha ricevuto il Premio Ubu per la migliore interpretazione maschile dell'anno. Nel 1997 ha recitato al Teatro alla Scala il Cantico delle creature di San Francesco, nel corso del Concerto di Natale diretto da Riccardo Muti. Nel 1999 ha interpretato le meditazioni sulla Via Crucis di Mario Luzi al Colosseo, durante la cerimonia presieduta da Giovanni Paolo II. Tra le collaborazioni da ricordare, quelle con Giovanni Agosti, Giuseppe Bertolucci, Laura Betti, Alighiero Boetti, Ginevra Bompiani, Giancarlo Cobelli, Mahmud Darwish, Luca Doninelli, Marisa Fabbri, Rainer Werner Fassbinder, Nico Garrone, Giovanni Giudici, Dante Isella, Hanif Kureishi, Giulia Lazzarini, Mario Luzi, Fausto Malcovati, Mario Martone, Cesare Mazzonis, Mariangela Melato, Alessandro Mendini, Francesco Niccolini, Amancio Prada, David Riondino, Davide Rondoni, Paolo Rosa, Edoardo Sanguineti, Fabrizia Scassellati, Mario Schifano, Hanna Schygulla, Franca Valeri. In campo musicale ha partecipato ad esecuzioni di Luciano Berio, Adriano Guarnieri, Giorgio Ghedini, Luigi Nono e Galina Ustvolskaya, lavorando, tra gli altri, con Giorgio Battistelli, Uri Caine, Giancarlo Cardini, Azio Corghi, Hans Werner Henze, Giacomo Manzoni, Francesco Pennisi, Salvatore Sciarrino, Ed Spanjard, Jeffrey Tate. Ha inciso su cd le poesie di Pasolini e l’Inferno di Dante (Garzanti), quattro monologhi testoriani (Il teatro di Giovanni Testori negli spettacoli di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi,Edizioni Eri), e Destinatario sconosciuto di Katherine Kressmann Taylor (Edizioni Full Color Sound). La sue più recenti interpretazioni, unanimemente apprezzate, sono L'uomo dal fiore in bocca, 2010, e, ancora di Testori, I promessi sposi alla prova, 2010. Ha pubblicato presso Garzanti Gli anni felici, romanzo di formazione in cui racconta la sua scoperta del teatro, vincitore del Premio Bagutta Opera prima 2004. Nel febbraio 2009 Feltrinelli ha pubblicato il suo primo romanzo, Le mani sull'amore, accolto benissimo dalla critica letteraria.

 

 

ARTURO CIRILLO
Era l'anno 2002, al Teatro Nuovo di Napoli, quando si decise di portare in scena un testo di Eduardo Scarpetta, Mettiteve a fa' l'ammore cu me!, gli attori di quella prima edizione erano: Monica Nappo, Monica Piseddu, Giovanni Ludeno, Michelangelo Dalisi e Arturo Cirillo, che ne curava anche la regia. Successivamente avvennero delle sostituzioni che coinvolsero altri attori: Anna Redi e poi Antonella Romano. Fu uno spettacolo che girò molto, quasi cinque anni, e permise ad un gruppo di persone di restare insieme, di poter vivere l'esperienza di una lunga tournée, e di comprendere le difficoltà di replicare uno spettacolo per tanto tempo. Negli anni successivi, sempre in sodalizio con il Teatro Nuovo, sono nati altri spettacoli che hanno girato per molte stagioni, nelle quali spesso si è continuato a riproporre quelli precedenti, creando in questo modo gradualmente un repertorio. I testi in maggioranza appartenevano alla ricchissima tradizione della drammaturgia in lingua napoletana: da Annibale Ruccello con L'ereditiera nel 2003 e Le cinque rose di Jennifer nel 2006, a Antonio Petito con il Don Fausto nel 2007, a Raffaele Viviani con Fatto di cronaca insieme ai ragazzi del progetto Punta Corsara di Scampia nel 2009. Oltre agli autori napoletani si è rappresentato Molière con Le intellettuali nel 2005 e L´avaro nel 2011, Shakespeare con Otello nel 2010 e due autori contemporanei: Copi con La piramide nel 2004 e Tiziano Scarpa con L'inseguitore nel 2008. Quest´anno grazie all`invito di Sandro Lombardi e della sua compagnia si é messo in scena La morsa di Luigi Pirandello.

Negli anni altri attori si sono aggiunti al gruppo iniziale: Rosario Giglio, Salvatore Caruso, Sabrina Scuccimarra, Gea Martire, Betrice Ciampaglia. Gli spettacoli sono nati molti a Napoli, oltre che con il Teatro Nuovo anche con il Teatro Mercadante Stabile di Napoli e lo Stabile delle Marache, il progetto Punta Corsara, il Napoli Teatro Festival. Al valore della continuità e della conoscenza tra gli attori, si deve aggiungere la collaborazione costante con un gruppo di collaboratori, che attraverso il loro lavoro hanno determinato molte scelte di questo gruppo: dal musicista Francesco De Melis; ai costumisti Gianluca Falaschi e Daniela Salernitano; agli scenografi Massimo Bellando Randone e Dario Gessati; ai disegnatori luci Pasquale Mari, Andrea Narese, Simone De Angelis, Badar Farok; agli assistenti alla regia Roberto Capasso, Paolo Cresta, Pino Carbone. La storia di questa compagnia è, oltre che una storia di spettacoli, anche una storia di persone che, attraverso molteplici esperienze, sono cresciute e cambiate insieme. E' una storia di fedeltà senza ideologie, di partenze e a volte ritorni, di una pratica quotidiana del fare teatro che ricorda sia il capocomicato, soprattutto nell'essere sempre un lavoro in cui l'attore è il centro e la sostanza di ogni spettacolo, sia gli scavalca montagne delle compagnie di giro. Se si volesse approfondire la storia di questo gruppo si consiglia la lettura del volume Il falso e il vero, il teatro di Arturo Cirillo di Andrea Porcheddu, per le edizioni Titivillus di Pisa.