SDAI

Teatro India

Sistemi Dinamici Altamente Instabili

12 settembre
ore 21.15 - sala A danza 50’

Cruor_errore

materiali coreografici
Antonella Sini e Alessandra Sini
danza Alessandra Sini
con Pamela Caschetto, Simona Lobefaro, Laura Lupi, Valeria Pediglieri
suono (live set) Stefano Montinaro
disegno luci Martin Beeretz
scena  e costumi sistemi dinamici altamente instabili
produzione Ciulinga
coproduzione Duncan 3.0 per Residenza Creativa 2011
in collaborazione con Officina COREografica 

 

Il corpo è la chiave. 
L'azione insiste nella ripetizione di determinate gestualità o nell’utilizzo simbolico di immagini fisiche, cerca l’aspetto archetipico dell’essere umano, insiste su una nuova ritualità, cerca un varco dentro un mondo emotivo in continua evoluzione.  Intime intuizioni, stralci di mondo masticati, il solo tracciato del percorso: niente soluzioni. La fisionomia dell’opera mira a costruire reti deduttive e processi d'astrazione, una trama invisibile che rende permeabile uno spazio metafisico, accessibile al pubblico per “immersione”. La struttura resta aperta, si compie nell’elaborazione intuitiva di chi guarda. Sulla scena si manifesta un mondo-ambiente in equilibrio tra sequenze di pura azione e  digressioni oniriche in cui l’immagine trasporta nella memoria, apre all’emozione. Il lavoro ha una trama onirica, si muove sulle suggestioni del tempo sospeso, rievoca suoni e sonorità dei paesaggi urbani o naturali, si nutre di un silenzio che diventa punto centrale della partitura musicale.
E’ un progetto a più mani, con il quale il gruppo persegue una ricerca atipica sulle modalità del fare coreografico. L’improvvisazione resta metodologia ricorrente, strumento per assorbire la realtà del momento ed incidere creativamente sui rapporti reali fra gli elementi in concorso.
E’ un lavoro sul sentire contemporaneo, non propone una visione lineare, non si lega a logiche di sviluppo e non racconta. L’assemblaggio caotico ad accumulo e la provvisorietà di talune presenze nutrono la dilatazione del tempo della percezione, aprono il campo ad una deriva in cui emergono i materiali di risulta, residui di materia.

Cruor _errore è l’ultima tappa di un progetto pluriennale, che nasce da una profonda riflessione sulla creazione coreografica in relazione alla struttura del pensiero occidentale e alle risultanti che questo implica sulla modalità della ricerca creativa e sulla organizzazione dell'opera.
L’intero progetto e tutte le sue fasi, come altri percorsi di ricerca di Sistemi dinamici altamente instabili, è una creazione in divenire, determinata dalle diverse tappe del suo processo costitutivo, suggestionata dagli incontri e dalle circostanze, dai luoghi e  dalle condizioni di lavoro. Tende ad ampliare e diversificare le modalità di realizzazione dell'opera, partendo da una pratica vicina al pensiero cinese, adottata per corrispondenze e  affinità, e sfruttata proprio per la distanza che questa pratica implica dal nostro modo di ideare, vedere, finalizzare e strutturare. L’urgenza, in questo momento, è quella di accettare nella pratica della scena, proprio nel momento della rappresentazione, questo principio di immediata valutazione delle variabili senza operare delle scelte obbligate. La realizzazione coreografica trova nuovi modi di esporre l’evoluzione della ricerca, scoprendone di volta in volta modalità e operatività differenti, per permanere nella dinamica del mutamento, senza bloccare arbitrariamente il processo in trasformazione.

 

Sistemi dinamici altamente instabili il gruppo persegue da tempo un percorso di ricerca originale ed autonomo nell’ambito della corporeità di segno contemporaneo. La qualità mutevole delle dinamiche coreografiche è lontana da codificazioni possibili, si lega al gusto materico del corpo e al suo linguaggio astratto, mai narrativo o contenutistico. E’ ospite dei più rappresentativi Festival di danza. La ricerca si concentra su spazio e su modalità diversificate di fruizione e percezione, ed è oggetto di progetti didattici ed eventi coreografici ideati per spazi urbani o non teatrali (musei, gallerie d’arte, aree archeologiche o industriali). All’attivo 20 produzioni coreografiche e molteplici allestimenti performativi site specific.