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MATTEO LATINO T/S TEATROSTALLA


Teatro India

Sabato 8 settembre
21.45 /sala A bis / teatro / 45’
Nell’ambito di IYMT



Matteo Latino T/S Teatrostalla
Infactory

regia Matteo Latino
performer Matteo Latino – Fortunato Leccese 
Vincitore Premio Scenario 2011

 

Due vitelli a stabulazione fissa prossimi al macello. Due vitelli che si incontrano in uno spazio che diventa l’unico spazio. Illuminati dalla stessa luce. L’illusione di una prossima libertà evita qualsiasi forma di ribellione. Attraverso la vita dei due vitelli si assisterà ad un deragliamento d’identità che ci obbliga a riesumare la nostra natura animale. Un vitello che è nella condizione di stabulazione fissa che uomo potrà mai “divenire”? Una favola fatta a pezzi e restituita nel caos sub-urbano. Sezioni di corpi che attraversano il nostro campo visivo non lasciandoci altro che l’odore del sangue. Il caldo della paura che fiotta da sotto la coda. Pezzi di noi inscatolati e ridistribuiti su nastri trasportatori pronti ad un nuovo assemblaggio. Una favola che attraverso la ripetizione delle parole e delle azioni è in grado di restituire quella sensazione di staticità che caratterizza spesso noi giovani, facendoci sentire vitelli nelle metropoli. Incapaci di una qualsiasi ribellione. Slogan che permettono una migliore penetrazione dei contenuti e un persistente senso claustrofobico. Una favola raccontata in versi. Una favola raccontata attraverso parole che avvelenano, mutilano, deformano, uccidono, sporcano. L’uomo che diviene vitello. Un uomo che nella propria quotidianità vedrà accadere il proprio divenire animale-vitello. In che cosa l’uomo può assomigliare ad un vitello che vive la condizione di stabulazione fissa? Quando l’uomo diviene animale-vitello? Che differenza c’è tra la staticità fisica, emotiva e mentale? In quali immagini urbane possiamo riconoscere una condizione di “stabulazione fissa”?



Through the two calves' lives we will witness an identity derailment that will force us to exhume our animal nature. A calf in a fixed stall, which kind of human being will never be?

 

La compagnia T/S Teatrostalla nasce nel 2009 ed è fondata da Matteo Latino con la collaborazione di altri. Nel 2010 diventa compagnia residente al kollatino underground. Qui Matteo Latino si occuperà della gestione delle sale teatro insieme ad altre compagnie residenti.
vince il premio scenario 2011 con lo spettacolo Infactory.
debutta con lo spettacolo completo il 7 dicembre del 2011 al teatro franco parenti. Matteo Latino è l’autore e ne cura la regia. in scena saranno Matteo Latino e Fortunato Leccese. in seguito inizierà la tournee che  lo vedrà vedrà ospite nei vari teatri e festival nazionali. nel 2012 si impegna alla realizzazione di un teatro dimora all’interno di una stalla nel parco nazionale del Gargano, dove registrerà la seconda sede. Realizza Infumetto Infactory. Una pubblicazione del testo  con illustrazioni e traduzione autoprodotta.
Nel  2012 dirige INfactory inmotion. l’adattamento cinematografico dello stesso Infactory e debutta al teatro civile festival Un progetto completamente nuovo che vedrà lo spettacolo teatrale mutare, prendendo forma negli spazi metropolitani.
Attualmente sta scrivendo il prossimo progetto  bamby says fuck.

www.matteolatino.com


matteo_latino
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La Pelanda Centro di Produzione Culturale
11-15 settembre atelier e spazio esterno / mostre e installazioni


Matteo Latino
INFACTORYINMOTION

scritto e diretto da Matteo Latino
con Matteo Latino, Fortunato Leccese Michele Nobile
video e montaggio Luigi Ciccaglione Primo De Santis

“Da che cosa sono connessi questi piccoli pezzi di spazio visivo, la cui connessione non è data in anticipo?” G.D. 

Verniciare svariate macellerie e pelliccerie. Danneggiare striscioni del circo, con scritto anti-circo su un muro. Imbrattamento di muri contro lo sterminio pasquale d’innocenti.
Una voce parla di qualcosa. Si parla di qualcosa.
Azione di danneggiamento contro il palio degli asini. Liberare n°2 conigli da un allevamento. Liberare numerosi pappagalli, un coniglio, un porcellino d'India e imbrattare due roulotte del circo dietro casa.
Dopo il bivio. Girare a destra.
Allo stesso tempo ci viene mostrata un’altra cosa.
Ricordare che per essere soli non bisogna vivere in un seminterrato. Alcune centinaia di persone presenti alla rappresentazione serale sotto il tendone del circo devono essere fatte evacuare a causa di una nube di fumo proveniente da un ordigno fumogeno.
Guarda bene l’occhio. Quello col muso per terra. Quello col muso schiacciato per terra.
Discutere se urlare in un buco sotto la linea del tram 19 o aspettare che ti passi mangiando una fiorentina alta n°5 centimetri. Cottura al sangue. Servita con aceto balsamico. Senza slogan sul bordo del piatto.
Allacciare la scarpa per saltare senza inciampare.
E infine ciò di cui si parla è sotto ciò che si vede.


INFACTORYINMOTION è l’adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale INFACTORY vincitore del Premio Scenario 2011. Ancora una volta la condizione dei trentenni è esplorata attraverso il divenire animale dell’uomo. 
Una singolare confessione intima dei giovani d’oggi, alle prese con il mondo che li circonda. Un isolamento emotivo. Un altro tentativo di ribellione fallito. Ci sentiamo smarriti quando non sappiamo come muoverci col nostro corpo. Un macello annunciato.