Short Theatre 2011 |
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Dal 2006 a Roma negli spazi del Teatro India, e dallo scorso anno anche nei padiglioni di MACRO Testaccio, Short Theatre ospita spettacoli di teatro e danza, eventi performativi e musicali, dibattiti, presentazioni di iniziative culturali o editoriali.
Short Theatre è un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi.
Short Theatre, senza articolare la programmazione intorno ad un tema, vuole offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.
Short Theatre è la possibilità di una visione, l'innesto di un orizzonte culturale, uno sguardo che legga e racconti lo stato dello spettacolo dal vivo in Italia. L'occasione di un pensiero condiviso. Una manifestazione di idee, di temi, di forme: una piega ai confini della normale programmazione culturale, un segno di resistenza e, insieme, di futuro. Una risposta e una domanda lanciate contro le provocazioni del presente. Un luogo per le compagnie, non una vetrina per gli spettacoli.
Short Theatre è una proposta per un modello di promozione culturale e strategia artistica: spettacoli di diverso formato e di trasversale appartenenza generazionale e artistica, di non facile collocazione sul mercato nazionale, o almeno su quello romano, sono articolati in una programmazione che permetta un virtuoso incontro tra compagnie, operatori e pubblici.
Dedica particolare: a quelle generazioni che sono nate e cresciute nella speranza che qualcosa accadesse, immerse in un presente che sempre rimanda la soluzione di sé, condannate all'eterna giovinezza da un sistema sordo e muto.
Quel che ci occorre non è nostro se non nel breve tempo di un tragitto.
Quando arrivi parcheggi, lasci le chiavi e lo sportello aperto
per qualcun altro che deve spostarsi nella città, sui monti o nel deserto.
Ecco come si fa.
[…]
Il futuro di cui parlano gli esperti è sempre più tetro ogni giorno che passa.
E' meglio che diserti e comunichi intorno il lento piacere dell'essere altrove.
Ecco come si fa.
da Come si fa di Franco Berardi [Bifo]