5–12 settembre | 18:00–24:00

La Pelanda – Atelier

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SOLO SUONO

Accademia di Belle Arti di Roma

selezione a cura di Claudio Libero Pisano e Francesco Giovanetti

 

SOLO SUONO è un archivio di circa 5.000 file audio dell’Accademia di Belle Arti di Roma, in costante aggiornamento. L’origine di SOLO SUONO è RAM | Radio Arte Mobile che nasce all’inizio degli anni 2000 dall’esperienza di Zerynthia, Associazione per L’Arte Contemporanea. Fin dall’inizio è una radio in movimento, che si sposta fisicamente facendo tappa nei luoghi dell’arte in Italia e in Europa, trasmettendo il suo percorso in streaming online.

RAM racconta in diretta il presente, mentre accade: happening, interviste, progetti sonori, tavole rotonde e mostre. Dal 2002 a queste attività si associa la costruzione sistematica di un archivio. Nel corso degli anni le diverse esperienze con il sonoro vengono inglobate nel Sound Art Museum. Da queste attività nasce MPDS Audio Archive che unifica e sistematizza tutte le esperienze precedenti: non soltanto sound art ma anche talk, interviste e dirette radio dalle diverse biennali.

Zerynthia ha scelto di donare questo enorme patrimonio all’Accademia di Belle Arti di Roma, che ha dato vita a SOLO SUONO, con l’idea di creare un luogo di sperimentazione dal vivo che non sia unicamente dedicato alla consultazione e alla documentazione, ma che sia capace di generare riflessioni, nuove conoscenze e progettualità. Oltre a essere aperto al pubblico, l’archivio è a disposizione di studentɜ, professorɜ, artistɜ e curatorɜ.

Per Short Theatre 2024, dall’archivio vengono selezionati estratti di diverse opere sonore, con particolare attenzione per le azioni trascurate del quotidiano. In questi lavori il suono traccia una linea di indagine dell’agire a ridosso degli eventi, disegnando spazi acustici di intra-azione con l’ambiente.

 


Donatella Landi
Freihafen, 1992 | 38′ 27” (estratto)

Freihafen è zona di confine, luogo di distacco, allontanamento, viaggio. Qui l’acqua è un tappeto sonoro tra container scaricati nella notte, piattaforme e sirene di navi che entrano ed escono ininterrottamente dal porto. Il suono è la registrazione di tutte le zone, sia quelle industriali che le darsene, e rappresenta una mappa ricomposta di tutto il porto di Amburgo.

Donatella Landi, dagli anni ’90, lavora con suono, video-installazioni, film, fotografia, scultura. Tra i film e le video produzioni: Le Déjeuner Sur l’Herbe, 2009, (Museum Goch, 2009, D); Casting Madonna, 2011; Mio Caro Mia Adorata/ My Dear my Beloved, 2013/15, La résonance de l’Image, Galerie de l’UQAM, Montreal, 2013; Auditorium Arte, Parco della Musica, Roma, 2015; Scusi, ma lei è felice? 2018, Wacht am Rhein, 2021 (Museum Goch, 2022). Vive e lavora tra Roma e Berlino.

 

Sonia L. Sheridan
Sound of a Hand, 1999 | 2′ 00”

Il suono di una mano è inizialmente raccontato dall’artista, che spiega a parole il rumore dell’immagine riprodotta su carta, seguita dai segnali acustici della stampa in fotocopia della stessa mano che, potendo essere riprodotta in serie, può essere re-immaginata all’infinito.

Sonia L. Sheridan è stata un’artista visiva, ricercatrice e docente emerita della School of the Art Institute di Chicago, dove nel 1970 ha fondato il Dipartimento Generative Systems, un programma dedicato allo studio dei sistemi di interconnessione tra arte, scienza e tecnologia. Il suo lavoro comprende opere multimediali, disegni, dipinti, stampe e fotografie, molte delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali. Per il suo lavoro con i sistemi generativi è stata nominata Guggenheim Fellow e per tre volte National Endowment for the Arts.

 

Paul Fretwell
Doors Close…, 1998 | 1′ 00”

Doors Close… fa parte del progetto Hope, una raccolta in edizione limitata di opere sonore della durata di un minuto realizzate da artisti del suono internazionali, compositori sperimentali, produttori di rumore e altri creatori di audio.

Paul Fretwell è un compositore e un avventuriero sonico, impegnato nell’indagine del quotidiano, del rumoroso e dell’inascoltabile con l’obiettivo di scovare nuovi valori musicali. Il suo vocabolario sonoro è al contempo drammatico, sensuale ed evocativo, generato dall’incontro di strumenti tradizionali come l’orchestra o il piccolo ensemble e la tecnologia informatica. Le sue opere sono state eseguite in festival e concerti in tutto il mondo. Dal 2005 contribuisce allo sviluppo dei programmi di ricerca del Centro per la Tecnologia Musicale dell’Università di Kent.

 

Brandon LaBelle
Diagram of a Private Space, 2009 | 2′ 27”

Il sonoro si focalizza sulle dinamiche del suono all’interno di spazi pubblici e interazioni tra linguaggio e corpo. L’interesse di LaBelle per la site-specificity riflette il desiderio di considerare le relazioni e le tensioni tra arte e ambiente sociale in un orizzonte più ampio.

Brandon LaBelle è un artista, scrittore e teorico statunitense con base a Berlino. Il suo lavoro si concentra su agency sonora, comunità, pirate culture ed estetica, traducendosi in iniziative extra-istituzionali e collaborative. Nel 2021 fonda The Listening Biennial e la relativa Academy, di cui è direttore artistico. Nel 1995 crea Errant Bodies Press, progetto editoriale indipendente dedicato ad arte sonora e performatività, ricerca artistica e pensiero politico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni, Dreamtime X (2022), Acoustic Justice (2021), The Other Citizen (2020), Sonic Agency (2018), Lexicon of the Mouth (2014).

 


in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma
presentato a Short Theatre 2024 nell’ambito del progetto Eco:frequenze, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – PNRR Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi

un ringraziamento speciale a Luca Valerio e Ernani Paterra

 

 

 

 

 

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