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IN BREVE ⟶ Un duo coreografico, composto da un essere umano e un blocco di ghiaccio, che si interconnettono in una costante metamorfosi, per rivelare la permeabilità e la dipendenza materica che lega i corpi umani e quelli non umani.
Il lavoro coreografico di Ola Maciejewska trae ispirazione dal libro di Daisy Hildyard The Second Body, punto di partenza per una riflessione sugli effetti dell’azione distruttiva dell’essere umano. Seguendo questa prospettiva, gli esseri umani posseggono due corpi, uno tangibile, in carne e ossa, e un altro diffuso, impegnato nella rete di scambio con altri ecosistemi.
Intrigata da questa dimensione di intra-azione, Ola Maciejewska esplora la dissoluzione tra oggetto e soggetto, animato e inanimato, fino al punto in cui il processo coreografico è trasformato dall’interconnessione con la materia, laddove diversi corpi diventano interdipendenti e correlati.
Sul palco, un corpo e un blocco di ghiaccio: il primo, un organismo complesso fatto di muscoli, ossa e vene, liquido per l’80%; l’altro, fatto di acqua corrente congelata. Né duetto né solo, The Second Body ci invita ad assistere alla permeabilità di questi due corpi d’acqua in costante metamorfosi.
The Second Body è un manifesto sulla dipendenza, sui rapporti di scala, sull’esteriorità radicale e i limiti, su ciò che situa l’immediatezza dell’esperienza vissuta.
Ola Maciejewska è una coreografa, nata in Polonia con base in Francia. Il suo lavoro si ancora sulla frizione tra materialità e impermanenza, il movimento e le sue condizioni di apparenza. Ha prodotto una lettura radicale della storia della danza, lavorando sulle convergenze tra la danza e le arti visive, e concentrandosi sulle serpentine dances inventate da Loie Fuller. Il suo lavoro è stato presentato in festival e istituzioni in giro per l’Europa e negli Stati Uniti, e ha ricevuto premi e riconoscimenti. È stata artista associata al National Choreographic Center of Caen Normandy, e ha tenuto laboratori per artistɜ, coreografɜ e professionistɜ della danza. Al momento sta lavorando con con il supporto di Dance Reflections of Van Cleef & Arpels, su un corpo di lavoro più ampio che include le serpentine dances, e che debutterà nel 2025 al CNDC Angers.
ideazione, coreografia e drammaturgia Ola Maciejewska
performer Leah Marojević
costruzione coreografica (blocco di ghiaccio) Alix Boillot
luci Rima Ben Brahim
suono, collaborazione drammaturgia Gilles Amalvi
prototipo e calco Mathieu Peyroulet Ghilini
assistenza scenica Guenaël Morvan
produzione/amministrazione so we might as well dance – Caroline Redy
touring manager Capucine Goin
booking/touring support Anouk Peytavin
si ringraziano Daisy Hildyard, David Toppani, Charlotte Wallet, Pascal Chevé, Camille Cosson
co-produzione Ménagerie de verre (Paris/FR); Watermill Center (New York/USA); ICI – CCN Montpellier Occitanie (Montpellier/FR); C.A.M.P. (Presqu’île de Gâvres/FR)
con il supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels
la compagnia è supportata da Ministère de la Culture – Drac Bretagne
si ringrazia CND
dedicato a Simone Forti
con il supporto di Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
il titolo The Second Body è tratto dal libro di Daisy Hildyard (Fiztcarraldo Editions)
ph. Maria Baranova Suzuki