Sarah Vanhee
Oblivion
14 settembre | 19:00
15 settembre | 20:45
La Pelanda – Studio 2
Performance
2h30′ (circa)
prima nazionale
In inglese con sovratitoli in italiano
Immagina un posto in cui puoi riconnetterti con tutto ciò di cui ti sei disfatto, tutto ciò che hai scartato o abbandonato. Immagina che per un anno intero non butti tutto ciò che vorresti buttare, lo spam, le relazioni, i vasetti di yogurt. L’artista Sarah Vanhee, rivelazione delle ultime edizioni del Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, lo ha fatto. Tutti gli oggetti di cui ci liberiamo quotidianamente hanno ricevuto un valore e una condizione completamente diversi. Tutti i rifiuti inscatolati e ben sistemati; ogni cattiva idea è stata archiviata; fino a fare del non buttare niente una specie di dipendenza. Vanhee si libera alla fine del suo amato tesoro di rifiuti in Oblivion, la prima esperienza nella storia del teatro olandese con un” manager dei rifiuti” tra i suoi credits. I rifiuti possono essere davvero bellissimi, a guardarli così. Una inversione rivoluzionaria: siamo abituati a pensare di rimuovere quello che non ci serve, per abbracciarci al nuovo, al nuovamente necessario.
Non è tanto la questione morale che interessa a Vanhee, ma l’eco-filosofia. Se rimandi il momento stesso dell’eliminazione, puoi vedere come tutto è connesso con tutto. Crediamo che i nostri rifiuti siano spariti se li gettiamo nel cestino della spazzatura, poiché semplifichiamo ogni cosa rendendola invisibile. Per Oblivion, ci vorranno quasi tre ore per allestire gli scarti sul palco – per rendere nuovamente visibile questo tesoro di cose che avevamo reso invisibile.