Liryc Dela Cruz per Short Theatre 2025

Liryc Dela Cruz è invitato ad abitare in autonomia gli spazi dell’atelier in Pelanda durante tutte le giornate del festival, con aperture dentro e fuori programma, seguendo il flusso libero della propria residenza: a land in a land.

A Land in a Land
Liryc Dela Cruz x Short Theatre 2025

«Before we belonged to nations, we belonged first and always to the earth itself.»

A Land in a Land è un terreno poroso, un parco giochi e uno spazio di incontro, dove la cura, la resistenza e l’immaginazione si sviluppano attraverso film, performance e installazioni multisensoriali. Concepita da Liryc Dela Cruz, questa residenza sperimentale riflette sul landmaking, sul desiderio queer e sulle architetture invisibili costruite da persone che vivono oltre i confini, ricreano casa in diverse possibilità e tracciano l’appartenenza in spazi fugaci.

Radicato nei lavori in corso di Liryc, come il film A Peruvian Party – una celebrazione che non si materializza mai ma indugia nell’aria – e l’installazione e performance I Want to Sleep Peacefully Outside Tonight – un’indagine poetica e meditativa sul modo in cui il riposo dei migranti turba l’indifferenza delle città che negano un riparo –, il progetto trae ispirazione dalle geografie vissute delle comunità di migranti di Roma e si pone all’ascolto di coloro che dormono nei parchi pubblici, sotto gli alberi, accanto ai cantieri: momenti di riposo che diventano rituali effimeri di presenza, tenerezza e rifiuto. In questi atti, si crea un altro tipo di “terra”.

A Land in a Land è anche un invito sensoriale. A evocare il monsone sul Parco Sangalli. A immaginare un albero di mango che mette radici nel Parco degli Acquedotti, piantato da una mano venuta da altrove. Lasciare che la memoria si impregni di terra e che il desiderio diventi paesaggio. Raccogliersi nel buio e chiamarlo rifugio.


 

Voce: Marco Palmieri


 

 


Liryc Dela Cruz è un regista e artista originario di South Cotabato, nelle Filippine, attualmente residente a Roma e Parigi. Il suo lavoro spazia tra fiction, documentario, installazione e performance ed è radicato nelle geografie intime del lavoro, della migrazione e della memoria postcoloniale. Attraverso il cinema contemplativo, l’estetica decoloniale e l’autorialità collettiva, Dela Cruz esplora le architetture invisibili della cura, dell’ospitalità e del rifiuto, spesso incentrate sulle esperienze vissute dai lavoratori domestici e di cura filippini in Europa.

Il suo primo lungometraggio Come la Notte (Where the Night Stands Still) è stato presentato in anteprima al 75° Festival Internazionale del Cinema di Berlino (Perspectives) e da allora è stato proiettato a livello internazionale. Recentemente ha ricevuto il Golden Goblet Award – Miglior regista (Asian New Talent) al 27° Shanghai International Film Festival.

I lavori di Dela Cruz sono stati presentati e interpretati, tra gli altri, al Festival di Locarno, al Ji.hlava International Documentary Film Festival, al Festival di Santarcangelo, al Mattatoio di Roma, alla Biennale di Venezia e al Film at Lincoln Center. È il fondatore di Pelircula e membro del Collettivo Il Mio Filippino, una piattaforma transdisciplinare dedicata a pratiche collaborative di memoria e resistenza. Attualmente è artista in residenza presso Art Explora – Cité internationale des arts di Parigi, dove sta sviluppando il suo secondo lungometraggio e una serie di installazioni e performance.