FANNIE SOSA | Pleasure is power
11-12 settembre | 15.00 – 18.00
Workshop
Per partecipare scrivere a shortheatrefestival@gmail.com entro l’1 settembre
Pleasure is power è un workshop aperto a tutte e tutti, a prescindere dal genere, l’età, l’appartenenza culturale o la formazione. Ciò a cui mira Pleasure is power è attivare delle strategie anti-colonialiste per riconquistare le funzioni del piacere nel corpo di chi danza. La danza è spesso appresa attraverso il dolore e la disciplina, perlomeno in Occidente. Questo workshop, ideato per funzionare come un gentile risveglio del corpo al mattino, propone diversi strumenti, teorici e pratici, che Fannie Sosa ha accomulato in anni di insegnamento di un movimento basato sul piacere. Il workshop combina pratiche di respirazione, momenti di conversazione, movimento, hula-hooping, esercizi di voce e ritmo, definendo così un metodo di scrittura coreografica che prima di tutto permetta di visualizzare il dolore nel corpo (a partire da una riflessione politica sulle soggettività marginali e ribelli, queer, nera, migrante, precaria, ecc.) e che ci faccia interrogare su quali strumenti concreti possiamo utilizzare nella nostra ricerca per avvicinarci a sperimentare un “corpo piacevole”. La domanda è: in quale punto fa male? E una volta stabilito questo, cosa possiamo fare per trasformare questo dolore in piacere?
Fannie Sosa è un’attivista, artista e “curandera” di discendenza africana. Il suo talk/workshop Resistance Is In Cracks – dove sfida il terrore dell’opposizione binaria tra il nostro essere “cannibali” e “civilizzati” – è stato presentato in diverse parti dell’Europa e dell’America. Al momento è impegnata in un dottorato di ricerca tra il Brasile e la Francia, dal titolo Twerk, Torque: nuove strategie per la decolonizzazione della soggettività ai tempi del Web 2.0. Il suo lavoro è costruito intorno al concetto di “resistenza piacevole”, alla condizione dell’outsider all’interno di mondi tecnoscientifici, alle pratiche di trans-itudine, all’orgoglio divino, al femme-inismo radicalmente inclusivo e la decolonizzazione sessuale. Come forma di resistenza contro l’epistemologia dei luoghi del mercato capitalistico, Fannie Sosa utilizza spesso riferimenti estetici e culturali di origine matriarcale, indigena e diasporica. Attualmente vive e lavora tra l’Europa e il Sud America.