12 settembre | 18:00 – 02:00

La Pelanda – Galleria

evento di solidarietà / opera partecipativa / clubbing

ºº

prima nazionale

Ingresso a offerta libera. L'incasso sarà devoluto a Gazzella Onlus, progetto in sostegno della popolazione palestinese. *

Phil Collins

they shoot horses

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A più di vent’anni dalla sua creazione, Short Theatre presenta, in co-curatela con NERO Editions, la video installazione recentemente restaurata e rimasterizzata they shoot horses, uno dei lavori più noti e politicamente incisivi di Phil Collins.

Prendendo ispirazione dal romanzo del 1935 They Shoot Horses, Don’t They?, che racconta le competizioni di danza estenuanti durante la Grande Depressione, they shoot horses documenta una maratona disco organizzata da Collins nel 2004 con un gruppo di giovani a Ramallah, Palestina, durante la Seconda Intifada. Ripresɜ ininterrottamente per otto ore, i loro corpi attraversano stati emotivi e fisici in continua trasformazione — esaltazione, gioia, stanchezza, esaurimento, resistenza — su una colonna sonora che spazia dagli anni ’60 ai giorni nostri.

Oggi, mentre un genocidio viene trasmesso in diretta davanti agli occhi del mondo, la distanza tra il dolore dellɜ altrɜ e il suo consumo istantaneo a livello globale si è annullata – dall’annientamento totale di ecosistemi umani a Gaza direttamente sui nostri smartphone nel giro di pochi secondi. Nell’immaginario capitalista militarizzato, lɜ palestinesi vengono rappresentatɜ come destinatɜ alla violenza, alla sofferenza e all’annientamento — non vite da salvare, ma perdite già calcolate. Come scrive la poetessa Hala Alyan, “scompaiono in ‘orde’, ‘masse’, numeri così alti da non riuscire più a immaginare i loro soprannomi o le loro canzoni preferite.” Contro questa disumanizzazione, i corpi danzanti di they shoot horses riaffermano la loro presenza con forza viscerale. Sono allo stesso tempo come qualsiasi gruppo di giovani in una notte d’estate e come individui irriducibili, che chiedono di essere visti come pienamente umani, in un momento in cui tutto sembra essere loro sottratto.

Parlando tanto della durezza quanto della resilienza di chi vive sotto l’occupazione militare illegale da decenni da parte dello stato di Israele, they shoot horses pone la danza al centro come gesto di resistenza di fronte all’atrocità quotidiana, come previsione fragile ma inestinguibile di una liberazione che deve ancora arrivare.

 


* L’ingresso all’installazione è gratuito ma, su indicazione dello stesso artista, abbiamo lanciato una raccolta fondi destinata a Gazzella Onlus, un’associazione senza fini di lucro che si occupa di assistenza, cura e riabilitazione dellɜ bambinɜ palestinesi feritɜ da armi da guerra, essenzialmente nel territorio di Gaza.
Suggeriamo una donazione compresa tra 10 e 20 euro, ma qualsiasi contributo aggiuntivo sarà ben accetto. Nessunɜ sarà respinto per mancanza di fondi.
Sarà possibile donare anche in contanti direttamente presso il Mattatoio di Roma durante i giorni del festival, dal 5 al 12 settembre 2025.

 


Phil Collins è artista visivo, filmmaker, organizzatore comunitario ed educatore che vive tra Berlino e Wuppertal. Il suo lavoro, riconosciuto a livello internazionale, si muove tra arte, politica e cultura popolare, assumendo forme diverse — dai film alla fotografia, dalle installazioni agli eventi performativi — per portare in primo piano esperienze quotidiane e voci spesso ignorate o silenziate. Attraverso geografie, generi, classi e identità, la sua pratica è guidata da un’etica di connessione e solidarietà nella lotta continua per la giustizia sociale e la liberazione collettiva.

 


per gentile concessione di Shady Lane Productions, Berlino

co-curato da NERO Editions

con Amal, Hussein, Maher, Mohammad, Noora, Sarah, Tamer, Yasmin, Ziad
girato, prodotto e diretto da Phil Collins

remasterizzato a Berlino, 2024
produzione Siniša Mitrović
missaggio audio Jochen Jezussek
restauro e riediting Stefan Gohlke, Karla Maria Davis
color grading Stefan Engelkamp
postproduzione Concept AV

il restauro è stato reso possibile grazie al supporto di BAK – basis voor actuele kunst, Utrecht

ringraziamenti Jack Persekian, Issa Freij, Iman Hammouri, David Codling, Al Ma’mal Foundation for Contemporary Art (Gerusalemme Est), Popular Art Centre (Ramallah), Orlando Maaike Gouwenberg, Maria Hlavajova e Ringo

per l’allestimento a Short Theatre 2025 si ringrazia L38Squat

 

ph. Erika Z. Figabombarner