Quest’anno Short Theatre inventa un altro spazio, oltre a quello della scena, per ospitare il lavoro di Noura Tafeche, artista visiva, onomaturga e ricercatrice indipendente. Nel suo percorso artistico, Tafeche utilizza diverse pratiche laboratoriali, l’installazione e il disegno, e conduce una ricerca sulle culture visuali online, gli immaginari speculativi e l’estetizzazione della violenza sulle piattaforme digitali. Noura Tafeche è al lavoro su un’iconosfera che nasce da un dialogo con il gruppo di lavoro del festival, a partire da parole e desideri messi in comune, che Short Theatre 2025 accoglie come propria presa di parola visiva. Ne sta emergendo una tavola gremita di presenze che il mondo digitale e materiale, prelevate dalla rete e disegnate a mano, che si svelerà via via nelle prossime settimane.
«Ogni immagine è una rimasticazione lenta di ciò che è già stato impulsivamente prodotto, postato, condiviso, archiviato o dimenticato da qualcun altr^.
Viviamo nel tempo più denso di immagini della storia e queste non vogliono essere nuove — forse non possiamo più produrre nulla che lo sia davvero.
La loro ri-messa in scena non aggiunge nulla, semmai propone un affollamento ricomposto di un’esperienza comune: quella di scorrere, in solitario, un feed infinito.
È un paesaggio fatto di presenze irrisolte: emoji disperate, incendi, desideri che forse non si esaudiranno, ologrammi, ricordi di screenshots perduti, auguri di giustizia, tentativi disperati di cogliere uno zeitgeist.
Non rappresenta né afferma: è una infestazione. Non cerca sintesi, ma lascia affiorare legami invisibili tra immaginari. Questo lavoro si costruisce nel tempo, per svelamento e per accumulo, come una mano che cerca di ricordare cosa resta dopo lo sfinimento sazio di uno scroll.» — Noura Tafeche
Ritratto (Aksioma | Project Space, 2025 ©Domen Pal)

MICCHAN (still) Noura Tafeche e Tobia Paolo Bettoni, 2024

I Giardini dell’Olobionte I, Black Sweat Records, 2021 (dettaglio)

“Inverbuire / Inverbuzione / Inverbuito/a” da AWI – Art Workers Italia
Noura Tafeche è un’artista visiva, ricercatrice indipendente e onomaturga, la cui pratica spazia tra installazioni, metodologie d’archivio, laboratori sperimentali, video, creazione di neologismi e disegno in miniatura.
La sua ricerca esplora la cultura visiva e i suoi intrecci tecno-politici, con particolare attenzione al militarismo digitale, all’estetica online, alle iper-nicchie di internet e alla cultura dei meme. È inoltre impegnata nella sperimentazione linguistica e nell’articolazione visiva degli immaginari contemporanei.
Ha esposto, tenuto conferenze e condotto laboratori presso Aksioma (Lubiana), Kino Šiška (Lubiana), transmediale (Berlino), Disruption Network Lab (Berlino), Fotomuseum Winterthur (Winterthur), Aarhus Kunsthal (Aarhus), Design Museum (Helsinki), Foto Colectania (Barcellona), Tainan Art Museum (Tainan), Tomorrow Maybe (Hong Kong), Place Ville Marie (Montreal), Triennale Milano (Milano), Pirelli HangarBicocca (Milano), Almanac Inn (Torino), John Cabot University (Roma), Dutch Art Institute (Arnhem), Institute of Network Cultures (Amsterdam), Stevenson Gallery (Baltimore), Centro Rappresentativo dell’Unione Europea (Al Quds, Palestina).