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IN BREVE ⟶ Un dialogo scenico tra due performer assume la forma di una progressiva stratificazione di pratiche corporee e vocali, richiamando la struttura del fossile. Testimonianza dello scorrere del tempo, e della vita, i fossili materializzano la possibilità di una relazione tra corpi e tempi incommensurabilmente lontani.
Al confine sfumato tra organico e inorganico, tra vita e non-vita, il fossile è una testimonianza materiale e poetica dello scorrere e dello stratificarsi del tempo: il nuovo spettacolo di Annamaria Ajmone I pianti e I lamenti dei pesci fossili prende spunto da queste suggestioni per tentare di costruire relazioni tra corpi e tempi incommensurabilmente distanti e differenti, piangendo il ciclo eterno della trasformazione della materia, della vita e della morte, nel contesto della Sesta Estinzione.
Le possibilità della relazione sono esplorate dai corpi delle danzatrici attraverso due interfacce: la pelle o membrana, che funge da motore del movimento connettendo l’interno e l’esterno del corpo; e l’aria, che viene attraversata dalle loro voci e trasformata in uno “spazio prima di ogni localizzazione”. Lo spettacolo prende la forma di una progressiva stratificazione di pratiche corporee e vocali che richiama la struttura stessa del fossile.
Annamaria Ajmone è danzatrice e coreografa. Al centro della sua pratica c’è il corpo, materia plasmabile e mutevole. Le sue ricerche si manifestano in modo tentacolare, attraverso diversi formati e durate. Le performance sono il risultato di un lavoro collettivo, nato da incontri e confronti in cui è infine complesso individuare la proprietà dell’oggetto artistico. Presenta i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing arts tra cui: Torino Danza (Torino), Fog Festival (Milano) La Biennale Danza (Venezia), Santarcangelo Festival, La casa encendida (Madrid), brut (Vienna), Bit-teatergarasje (Bergen), Palais de Tokyo (Parigi). Nel 2015 vince il premio Danza&Danza 2015 come “miglior interprete emergente contemporaneo”. Organizza Nobody’s Indiscipline, piattaforma di scambio di pratiche. È artista associata della Triennale Milano Teatro 2021-2024.
danza e voce Annamaria Ajmone, Veza Maria Fernandez Wenger
set e immagini Natália Trejbalová
ricerca e collaborazione drammaturgica Stella Succi
vestiti Fabio Quaranta
disegno luci Elena Vastano
consulenza set sonoro Attila Faravelli
progetto web Giulia Polenta
organizzazione Francesca d’Apolito
diffusione Alessandra Simeoni
produzione Associazione L’altra
coproduzione Triennale Milano Teatro; Fondazione del Teatro Grande di Brescia; Festival Aperto/Fondazione i Teatri – Reggio Emilia; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni; Snaporazverein; Short Theatre
artista associata Triennale Teatro Milano 2021-2024
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin 2022 – 2024
nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore
con il sostegno di Primavera dei Teatri
compagnia finanziata da MiC – Ministero della cultura