El Conde de Torrefiel
La Plaza
La Plaza è una pièce immaginata come una piazza cittadina, e prende avvio da un inquadratura soggettiva: lo sguardo, e pertanto le immagini che si ricevono, sono un materiale inaffidabile in quanto elaborate dalla percezione di una sola persona che in qualche modo la può condividere (o no) con gli spettatori presenti. Il teatro e la piazza sono accomunati dagli stessi meccanismi di narrazione del presente e dagli stessi richiami a una memoria collettiva del passato. La Plaza ritrae la realtà della vita pubblica della città, intesa come luogo di convivenza e nella quale convergono e collidono una molteplicità di espressioni e modi di stare al mondo, forme di vedere e intendere lo spazio in cui ci muoviamo e i corpi con cui esso si condivide.
Ne La Plaza il futuro è inteso come un periodo sconosciuto e imprevedibile, che si concretizza in quanto risultato di situazioni inaspettate. A 17 anni dal suo inizio, il XXI secolo si delinea già molto agitato e conflittuale su scala globale. I giorni sono bipolari: i nostri modi di pensare e gestire noi stessi stanno cambiando in maniera radicale e incontrollabile, eppure, allo stesso tempo, non sta cambiando nulla. Le tensioni tra memoria e immaginazione che ci rendono unici al mondo, creano a loro volta un conflitto perpetuo tra il desiderio e la paura di superare le imperfezioni di ciò che è sconosciuto, inspiegato e, in particolare, deforme. La possibilità di immaginare un futuro inspiegabile si trasforma in una privilegiata condizione di perfezione: un luogo in cui i nemici sono sconfitti, un paradiso raggiungibile solo con la morte.
La Plaza di El Conde de Torrefiel è presentato a Short Theatre 2020 in co-realizzazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e grazie alla collaborazione con Grandi Pianure.
El Conde de Torrefiel è un progetto guidato da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert con base a Barcellona. El Conde de Torrefiel si propone di comprendere i nessi tra razionalità e il senso delle cose determinato dal linguaggio, l’astrazione dei concetti, l’immaginario e il simbolico in relazione all’immagine. La Plaza, presentato nel 2018 con il sostegno di Alkantara & Maria Matos Teatro (Lisbona), Festival d’Automne & Centre Pompidou (Parigi), Festival GREC (Barcellona), Festival de Marseille, HAU Hebbel am Ufer (Berlino), Mousonturm Frankfurt am Main, FOG Triennale Milano Performing Arts, Vooruit (Gent), Wiener Festwochen (Vienna), Black Box Theater (Oslo), Zurcher Thetaerspektakel (Zurigo) sta ancora girando l’Europa e dal 2020 sarà in tour in Asia.
Tanya Beyeler (Lugano, 1980) vive in Svizzera fino a 20 anni quando si trasferisce in Spagna dove studia Drammaturgia e Scienze Umanistiche a Barcellona e si laurea in Teatro nel 2005. Inizialmente ha lavorato come attrice nell’ambito del teatro testuale, ma con il tempo e l’esperienza si è avvicinata alla danza e alla performance.
Pablo Gisbert (Ontinyent, 1982) dopo aver studiato Filosofia all’Università di Valencia, sceglie di concentrarsi sulla Drammaturgia a Madrid. Si è laureato quindi in Drammaturgia nel 2011 presso l’Institut del Teatre di Barcelona e nello stesso anno è stato premiato con il National Accesit prize Marqués de Bradomín, per il suo testo “A cinema burns and ten people are burned”. Nel 2013 è stato selezionato per la piattaforma di drammaturgia europea Fabulamundi: playwriting Europe.
elcondedetorrefiel.com
ideazione e composizione El Conde de Torrefiel in collaborazione con i performer
regia Tanya Beyeler e Pablo Gisbert
testo Pablo Gisbert
cast Gloria March Chulvi, Albert Pérez Hidalgo, Mónica Almirall Batet, Nicolas Carbajal, Amaranta Velarde, David Mallols + performer del luogo
stage Design El Conde de Torrefiel e Blanca Añón
costumi Blanca Añón and Performers
manager tecnico Isaac Torres
luci Ana Rovira
suono Rebecca Praga
tecnici del suono Adolfo Fernández García e Uriel Ireland
tecnici in tour Roberto Baldinelli and Javi Castrillón
produzione Kunstenfestivaldesarts (Bruxelles), El Conde de Torrefiel
co-produzione Alkantara and Maria Matos Teatro (Lisbona), Festival d’Automne e Centre Pompidou (Parigi), Festival GREC (Barcellona), Festival de Marseille, HAU Hebbel am Ufer (Berlino), Mousonturm Frankfurt am Main, FOG Triennale Milano Performing Arts, Vooruit (Gent), Wiener Festwochen (Vienna), Black Box Theater (Oslo), Zurcher Thetaerspektakel (Zurigo)
con il sostegno di Zinnema (Bruxelles), Festival SÂLMON, Mercat de les Flors and El Graner – Centre de Creació (Barcellona), Fabra i Coats – centre de creació (Barcellona)
promozione e tour management Caravan Production
traduzioni del testo Marion Cousin (francese), Martin Orti (tedesco), Lisa Thunnissen (olandese), Teresa Fernandes (portoghese), Christiana Galanopoulou (greco), Nika Blazer (danese)
ringraziamenti Roberto Fratini Serafide, Luisa Guitierrez, Daniel Miracle, Rubén Ramos Nogueira (TEATRON), Christiana Galanopoulou, Griffon dance Studio (Athens), Los Reyes del Mambo, Laboratorios Festival SURGE (Madrid), Teatro Pradillo, Museo Reina Sofía, HAMACA Project, Arts Santa Mònica (Barcelona), Fabra i Coats – Fabrica de creaciò de Barcelona.
© Luisa Gutiérrez
Notes on Short Theatre 2020
Di cos’altro parla questo tuo lavoro, oltre ciò di cui racconti nella sinossi?
La Plaza parte da un inquadratura soggettiva, lo sguardo e pertanto le immagini attraverso cui si ricevono sono un materiale inaffidabile in quanto elaborate dalla percezione di una sola persona che in qualche modo la può condividere (o no) con gli spettatori presenti. Questa soggettività si costruisce a prescindere dal proprio volere e a prescindere dall’analogia organica dei nostri corpi, è una costruzione culturale ma non è condivisa e pertanto si sperimenta in una certa solitudine. La Plaza è un opera che ritratta una realtà molto legata alla vita pubblica della città, intesa come luogo di convivenza attuale e nella quale convergono e si collidono una molteplicità di espressioni e modi di stare al mondo, forme di vedere e intendere lo spazio in cui ci muoviamo, e i corpi con cui esso si condivide.
Chi o cosa – di reale o immaginario, presente, passato o futuro – credi abbia contribuito al nascere di questo lavoro?
La Plaza debutta nel 2018 dopo aver creato Guerrilla nel 2016 e sebbene il punto di vista è completamente diverso, elabora materiali che in qualche modo non siamo riusciti a sviluppare per Guerrilla. Il seme di questo lavoro ha pertanto la sua origine nel 2015/2016 con gli attacchi terroristi di Parigi, Bruxelles e Barcelona che marcarono fortemente il nostro rapporto con lo spazio pubblico e gli altri. L’immagine dei fiori accumulati sulle piazze delle città non solo un’immagine presente nella pièce, ma un atto rituale e sociale che abbiamo voluto elaborare poeticamente da una prospettiva esistenziale.
Due anni dopo la sua creazione, la sensazione di solitudine e confinamento può acquisire nel 2020 un significato nuovo non previsto.