RECIPROCITY
Alessandro Carboni è un artista visivo attivo nel campo delle arti performative come coreografo e performer. Il suo lavoro ruota attorno alla rete di correlazioni e permutazioni che avvengono tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi (persone, luoghi, relazioni, significati). In una pratica che coinvolge spesso il pubblico, presenta le sue opere a livello internazionale in musei, gallerie, festival, spazi non convenzionali.
Captures è il percorso laboratoriale che propone a Short Theatre 2021 nel contesto di RECIPROCITY che, in collaborazione con Civico Zero, Asinitas e Matemù, unisce processi installativi e azioni performative utilizzando il corpo e la parola come strumenti “cartografici”, dispositivi in grado di produrre rappresentazioni complesse del tessuto urbano. Nel processo cartografico le proiezioni vengono usate per trasporre su una superficie piana un fenomeno che nella realtà esiste su un’estensione sferica (più propriamente ellissoidale). Il risultato di questo processo è la mappa: una rappresentazione semplificata, bidimensionale, geometricamente accurata, di uno spazio tridimensionale da cui emergono relazioni complesse e articolate tra gli elementi che lo compongono. Il progetto esplora il medesimo processo in chiave verbale e corporale, partendo dal presupposto che la città contemporanea – sia una metropoli o un piccolo centro urbano – vada intesa come un’entità fluida e stratificata, non quantificabile e immateriale, e dunque un’esperienza corporea.
CAPTURES coinvolge un gruppo di ragazz_ under18 di Roma, provenienti da diversi paesi e indaga il mutuo scambio tra corpo e spazio urbano attraverso EM Tools (Embodied Map Tools), un metodo di mappatura e scrittura performativa, ideato e sviluppato da Alessandro Carboni, e concepito come una vera e propria guida di esercizi.
Le fasi dell’EM Tools:
1. Osserva
2. Cattura (mappatura dello spazio urbano attraverso azioni verbali e corporee)
3. Ripeti (selezione e ripetizioni in studio delle azioni corporee catturate)
4. Componi (composizione di una partitura, utilizzando le azioni corporee)
La prima fase del metodo prevede l’individuazione di interferenze, dissonanze, continuità/discontinuità dello spazio urbano attraverso la costruzione di mappature verbali e corporali che ne rivelino criticamente i conflitti e le ambiguità. Nella seconda fase, le tensioni e le contraddizioni raccolte vengono riprocessate in uno spazio circoscritto e i set posturali rilocati in un processo di rimappatura della percezione dello spazio vissuta durante l’esperienza urbana. La fase conclusiva si manifesta in una scrittura performativa sviluppata intorno alla pratica di ricombinazione delle azioni corporee raccolte nelle fasi precedenti e inserite in una nuova scala temporale e spaziale: il numero delle posture e il tempo di tenuta diventano la griglia numerica dentro la quale ciascun performer sviluppa il proprio score coreografico in un’inedita prossemica tra corpi, materie, affetti.
Oltre a Captures, Alessandro Carboni presenterà a Short Theatre 2021 anche The Angular Distance of a Celestial Body.