7 > 10 settembre | h 17 – 23
La Pelanda | Atelier

ascolti quotidiani

ingresso libero

RADIO THAT MATTERS – Riverberi resistenti

stanza acustica per un ascolto comune

Se vuoi ascoltare l’audiodescrizione di questa pagina clicca qui.


a cura di Giulia Crisci

Nella Pelanda del Mattatoio, Short Theatre 2023 inaugura una “stanza acustica” come invito all’ascolto collettivo e singolare, come pratica di attenzione, esercizio di sintonizzazione, riverbero, risonanza con altrə. Quattro giorni di palinsesto multivocale e polifonico, mettono a lavoro il concetto di giustizia acustica (Brandon LaBelle) come partizione dell’udibile e redistribuzione sonora.
Chi e cosa può davvero essere ascoltatə? Quali voci riescono a emergere nella panphonia quotidiana? Come queste emissioni impattano sui processi di autoderminazione? Che rapporto c’è tra suono e accessibilità? Il suono è pensato come medium relazionale, capace di generare o accompagnare dinamiche affettive, di resistenza, di reciprocità.
Il palinsesto accoglie opere sonore, suoni risultanti da processi collettivi, prese di parole da realtà militanti o da spazi silenziati. Lingue e linguaggi eterogenei si susseguono attraverso geografie e spazialità, senza passare il setaccio della traduzione, per un allenamento acustico oltre il semantico.
La “stanza acustica” è uno spazio di decompressione, in cui sperimentare posture del corpo non costrette, scomposte, per un ascolto profondo.

Ogni giornata è accompagnata da incontri live con lǝ artistǝ e teoricǝ del festival per ragionare insieme sull’ascolto e sulla sua valenza politica.

  • 7 settembre ore 20 ∴ conversazione live con Ilenia Caleo & Silvia Calderoni
  • 8 settembre ore 17 ∴ conversazione live con Silke Huysmans & Hannes Dereere
  • 8 settembre ore 19.40 ∴ conversazione live con Movimento Giovani per Save the Children
  • 9 settembre ore 17 ∴ conversazione live con Maria Nadotti
  • 10 settembre ore 17 ∴ conversazione live con Laboratorio Permanente Sonodramma

 

La programmazione del palinesesto è costruita in alleanza con altri progetti radiofonici e piattaforme dedicate alle pratiche di creazione sonora, tra le altre Radio Commons, Radio Papesse, Firefly Frequencies, Radio La Colifata, Fango Radio.


PALINSESTO GIORNALIERO:

Brandon LaBelle | Acoustic Justice (2023)
4’46” (estratto), lingua inglese

∴ SPAZIO BUCATO ∴


Questa sezione è dedicata al rapporto sperimentale tra suono e spazio. Lo spazio come co-autore nell’esperienza vocale e acustica, come attraversamento urbano, come entità mobile e diasporica o liminare, e rurale, e ancora come ricerca di prossimità a geografie inaccessibili e inudibili.

 

Alessandro Bosetti | Quella sera (2023)
3’54”, lingua italiana

Anna Raimondo | New boundaries of the well-being of vaginal ecosystem #1 Rome (2017)
5’58” (estratto), lingua italiana

Nicola Di Croce | Il mondo di sotto (2017)
8’49” (estratto), solo suono, pubblicato su Fango Radio

Andrius Arutiunian | Armen (2016)
9’37” (estratto), solo suono, pubblicato su Radio Papesse

Elena Pugliese | Chiusi Fuori. Storia numero 1 (2022)
8’12”, lingua italiana

∴ DISTRIBUZIONE DELL’UDIBILE ∴


Secondo Jacques Rancière la politica ha per oggetto ciò che può essere visto o ciò che può essere detto. Per Brandon LaBelle il centro è invece ciò che può essere ascoltato. Questa sezione è dedicata a pratiche radiofoniche e drammaturgie per le onde radio emerse da processi collettivi, militanti o artistici, in cui autodeterminazione, emancipazione e soggettivazione contribuiscono alla co- struzione di nuove ecologie dell’ascolto, come forme di riconoscimento.

 

Radio La Colifata | La normalidad y la seriedad (dal 1991)
4’15” (estratto), lingua spagnola

Maya Ouabadi | Petite histoire d’engagement et des voix (2020)
30′, lingua francese e araba, pubblicato su Radio Commons

Radio Ghetto | Voci Libere (2016)
15′ (estratti), selezione a cura di Alessandra Ferrini, lingua italiana

Radio La Colifata | Psiquiatria Aforistica (dal 1991)
5’45” (estratti), lingua spagnola

∴ OLTRE LA PERIFERIA DELLA PELLE ∴


Prendendo a prestito un titolo della studiosa e militante femminista Silvia Federici, questa sezione è dedicata alle riverberazioni biopolitiche da e oltre i corpi. La voce-carne si posiziona, si fa manifesto femminista e queer, disegna spazialità più che umane, muta in roccia, minerale, verso di uccello, a testimonianza del suo essere frontiera.

 

Jasmina Metwaly | Bent Hanna (2018)
6’42”, lingua araba, pubblicato su Radio Papesse

Dina Mohamed | The Body Kept the Score (2022)
12′, lingua inglese, commissionato e prodotto da Dancing on the Edge

Sofia Jernberg | Bird (2016)
3′, solo suono

Chiara Cecconello | Baculla (2023)
6’48” (estratto), suono/lingua italiana, realizzato per °Spore°, residenze di ricerca dislocate

Alessandro Bosetti | Location series (2023)
4’10” (estratto), lingua inglese

Watch The Med Alarmphone | Chroniques àMer (2023)
11’ (estratto), lingua inglese

∴ ATTUNING | DETUNING ∴


Questa sezione è dedicata a gesti di sintonizzazione, di accordo o desincronizzazione con l’altr_. L’acustica diventa spazio di formulazione e articolazione di azioni collettive, di rituali capaci di far risuonare desideri comuni. La vibrazione fonale è solo parte di uno spettro acustico in cui coesistono le eco di materie organiche, inorganiche, oniriche, fantasmatiche.

 

Diana Lola Posani | Sound diary / First Encounter with the Silver Reverb (2023)
2’48’, solo suono

Gaia Ginevra Giorgi | Haunt (2023)
9’36” (estratto), suono/lingua italiana, Radio Raheem Episodio 3

Emilio Fantin – Per Huttner | The Sound of Sleep (2020)
7’30” (estratto), lingua inglese, pubblicato su Firefly Frequencies

Alessandro Bosetti | Evolvere (2022)
6′ (estratto), lingua italiana

Emilio Fantin | This earth is a flower (2001)
7’35” (estratti), lingua inglese, pubblicato in An archive of Dreams su Firefly Frequencies

Silvia Maglioni, Graeme Thomson, Nikolay Oleynikov, Alessandra Pomarico | Biosonic Assemblage (2023)
remix 10’ per la stanza acustica, solo suono, pubblicato su Firefly Frequencies


Brandon LaBelle | Acoustic Justice (2023)
Un estratto dalla lecture Acoustic Justice: Listening, Performativity, Community che l’artista e teorico del suono tiene negli spazi di Errant Bodies, Berlino, nell’ambito del progetto Radio That Matters. Le sue parole introducono l’esperienza della stanza acustica, disegnando traiettorie e implicazioni politiche del suono tra Giustizia Acustica e diritto all’ascolto. Ponendo l’attenzione su ciò che possiamo o non possiamo ascoltare, rivelando quanto si manifesta al di là dei confini imposti da «regimi di auralità» che operano sottotraccia.


Alessandro Bosetti | Quella sera (2023)
Il lavoro si colloca all’interno dell’ampia ricerca che l’artista conduce sulla relazione tra musica e linguaggio, con particolare attenzione alla voce. Qui presenta una narrazione ibrida tra elementi vocali e linguistici tipici dello stile fiabesco e introduce personaggi “anomali”: gli accordi (rapporti armonici). Senza nome, né genere, il solo modo per evocarli è riconoscerli nella relazione che attivano tra frequenze.
Quella sera è il primo breve esperimento in una serie di lavori sull’armonia in rapporto all’esperienze soggettive e alla memoria.


Anna Raimondo | New boundaries of the well-being of vaginal ecosystem #1 Rome (2017)
È il primo episodio di una ricerca site-specific sullo spazio urbano e sulle donne che lo abitano, dedicato a Roma. Un progetto che ha già toccato altre città, interrogando la relazione tra spazio, genere, comportamento sociale, potere, educazione, focalizzandosi sulla vita quotidiana. L’artista chiede a un gruppo femminile eterogeneo di descrivere la città attraverso le emozioni mosse dagli spazi che attraversano, dalle memorie, dalle storie e dalla Storia. Un’azione che rimappa la città, attraverso una geografia affettiva mediata dalla soggettività di chi parla.


Nicola Di Croce | Il mondo di sotto (2017)
Pubblicato a Galaverna, è stato inizialmente concepito come un saggio audiovisivo realizzato con la regista Chiara Caterina, risultato di una profonda esplorazione della Basilicata: dalle alte montagne del Pollino al mondo sotterraneo delle miniere della Val d’Agri, a 100 metri sotto la superficie della terra. È una sorta di rito di iniziazione alla residualità e alla liminalità di una regione rurale del Sud Italia, seguendo gli echi delle suggestioni evocate da opere letterarie come Cristo si è fermato a Eboli e Sud e Magia. Allo stesso tempo apre a temi critici come le trivellazioni petrolifere offshore, lo sfruttamento del suolo e delle risorse e i processi coloniali.


Andrius Arutiunian | Armen (2016)
È uno studio sulla disco music armena vernacolare. Basato su una collezione personale di pubblicazioni musicali armene diasporiche (sotto forma di cassette, vinili e nastri VHS), è una ricomposizione, un remix e un’indagine speculativa di sonorità alternative. Ogni brano condivide con gli altri una certa nostalgia e tutti mutuano molti elementi dalla musica tradizionale armena. Questo suono e sentimento armeno è scomposto e ricostruito in una narrazione alterata che incontra il noise e il glitch. Armen è stato inizialmente pubblicato in edizione limitata e da allora è stato esposto come installazione sonora e performance.


Elena Pugliese | Chiusi Fuori. Storia numero 1 (2022)
Coordinamento del laboratorio Raffaella Mossetto, CPIA1 Paulo Freire. Con la collaborazione dell’Amministrazione penitenziaria della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.
Il Montaggio narrativo e le voci sono di Elena Pugliese e gli studenti del CPIA1 Paulo Freire.

Il racconto sonoro è il risultato di un laboratorio di scrittura collettiva realizzato con un gruppo di studenti della scuola per adulti. La storia sembra introdurre alla giornata e alle abitudini di un detenuto, ma in realtà in essa si svelano i vissuti quotidiani di una pluralità di persone, le cui vicende restano per lo più inaccessibili e spesso incomunicabili al di fuori delle carceri. Si tratta di un espediente narrativo, un equivoco ricercato per sfidare gli stereotipi, che vogliono ridurre la molteplicità a una visione semplicistica e incompleta, col rischio di rimanere rinchiusi dentro a un’unica storia.


Radio La Colifata | La normalidad y la seriedad (dal 1991)
Una selezione dagli archivi di LT 22 “Radio La Colifata”, un’emittente radio argentina che trasmette direttamente dal giardino dell’Ospedale Psichiatrico José Borda di Buenos Aires. Il nome della radio deriva dalla parola “colifato”, che nel dialetto della capitale significa matto, suonato. Attiva dal 1991 è gestita da pazienti ed ex ospiti di una struttura psichiatrica. Inizia come sperimentazione di una terapia non farmacologica, per mettere in atto forme di cura alternative, che buchino i muri della reclusione coatta e chimica.


Maya Ouabadi | Petite histoire d’engagement et des voix (2020)
Un racconto sonoro in cui la voce diventa l’incarnazione della possibilità di prendere parola, di esistere nella modulazione delle rivendicazioni, nel trasmettere le notizie sulle frequenze radio oltre la censura, nell’organizzare la rivoluzione. Oubadi ci conduce in un percorso che tesse insieme episodi della storia recente algerina, attraverso vicende radiofoniche, a partire da un accostamento tra Danilo Dolci in Sicilia e Frantz Fanon in Algeria nel loro uso della radio come strumento di lotta. Radiofonia e voce tessono l’ordito di una narrazione collettiva e polifonica, che arriva alla rivoluzione del 2019 – Hirak – alla necessità di essere ascoltate nell’affermare istanze democratiche e femministe.


Radio Ghetto | Voci Libere (2016)
Fondato nel 2012 è un progetto di “comunicazione partecipata”. Una radio nata per la presa di parola degli abitanti del Gran Ghetto di Rignano, in provincia di Foggia (Puglia, Italia). Il Ghetto fino alla sua chiusura, avvenuta il 3 marzo 2017, ospitava fino a 2500 migranti provenienti soprattutto dall’Africa occidentale. Era una delle tante baraccopoli presenti nelle campagne italiane, dove sfruttamento del lavoro e pessime condizioni di vita genera forme di nuova schiavitù. Attraverso le trasmissioni radiofoniche, i raccoglitori del Gran Ghetto condividono le loro esperienze e amplificano il portato delle loro lotte.
La selezione di estratti presentata era parte del lavoro dell’artista italiana Alessandra Ferrini, Radio Ghetto Relay del 2016.


Radio La Colifata | Psiquiatria Aforistica (dal 1991)
Una seconda selezione dagli archivi di LT 22 “Radio La Colifata”, un’emittente radio argentina che trasmette direttamente dal giardino dell’Ospedale Psichiatrico José Borda di Buenos Aires. Il nome della radio deriva dalla parola “colifato”, che nel dialetto della capitale significa matto, suonato. Attiva dal 1991 è gestita da pazienti ed ex ospiti di una struttura psichiatrica. Inizia come sperimentazione di una terapia non farmacologica, per mettere in atto forme di cura alternative, che buchino i muri della reclusione coatta e chimica.


Jasmina Metwaly | Bent Hanna (2018)
Si tratta di una versione a cappella di Tulet Ya Mahla Nourha, una delle canzoni più popolari del cantante e compositore egiziano Sayed Darwish. Scritta all’inizio del XX secolo racconta di una ragazza, che sulla via per andare a mungere le mucche, è fermata dallo sguardo e dai commenti di ammirazione di un ragazzo. Metwaly reclama la sua voce e il suo posizionamento femminista di fronte ad una tradizione patriarcale ed esponendo le proprie debolezze – attraverso una modulazione faticosa della voce stessa – trova la sua forza.


Dina Mohamed | The Body Kept the Score (2022)
Originariamente concepito come una passeggiata sonora, il lavoro è un attraversamento della relazione tra il corpo dell’artista e il camminare. Si interroga su come la postura diventi un monumento al vissuto, tenendo su di sé le tracce delle esperienze, dei privilegi e dei processi di lutto e perdita. La camminata è un invito ad abbandonare l’autocommiserazione o la vergogna di sé, a de-romanticizzare le attività quotidiane e a guardare più da vicino per vedere come si manifesta il privilegio, per capire come l’ingiustizia agisce sui corpi e sul movimento. Il percorso dell’artista, tra biografia e storia pubblica egiziana, riafferma che camminare è un privilegio. Porta con sé l’influenza del genere, della nazionalità, dell’orientamento sessuale, della classe economica e dei livelli di cura di sé.


Sofia Jernberg | Bird (2016)
Tutta la ricerca vocale della cantante sperimentale Sofia Jernberg si concentra sulle infinite articolazioni della voce. Tecniche ancestrali come le ritmiche del lamento etiope si mescolano al canto diplofonico. L’artista plasma una vasta gamma di atmosfere vocaliche, producendosi in modulazioni in cui il corpo si scopre strumento musicale di potenza prodigiosa fino alla soglia del più-che-umano: gorgoglii, trilli, colpi di glottide, crepitii, ronzii, fischi, belati, stridori combinano un inedito repertorio capace di forare il linguaggio.


Chiara Cecconello | Baculla (2023)
Un estratto sonoro dall’omonima performance per corpo-voce e live electronics creata durante un periodo di residenza di ricerca alla Caldara del Bullicame a Viterbo. Baculla tenta di sintonizzarsi con l’inudibile, con ciò che in un ambiente acustico viene spesso ignorato, non ascoltato. Attiva un immaginario che esplora le diverse forme della cavità orale in relazione al circostante. La sorgente del Bullicame diventa co-compositrice: field recording, interventi acustici, vocalizzi non verbali, lingue inventate.


Alessandro Bosetti | Location series (2023)
L’autore chiede ai passanti pronunciare al microfono la parola “Qui”. Tutte le registrazioni sono state effettuate tra il 12 agosto e il 30 ottobre 2017 a Vicobarone (IT), Milano (IT), Marsiglia (FR), Porto (PT), Marsiglia (FR), Taipei (TW), Bologna (IT) e Lione (FR).
I campioni di queste parole, in diverse lingue, montati in sequenza costituiscono una meditazione sonora che esplora la località della voce, sperimentato come i paesaggi linguistici e geografici si intersecano in modo complesso e come ogni territorio sia costantemente attraversato in più direzioni da così tanti esseri viventi.


Watch The Med Alarmphone | Chroniques àMer (2023)
In questo episodio, di un podcast mensile dedicato alle questioni migratorie e alle politiche di frontiera, ascoltiamo un dialogo avvenuto ad Amsterdam a margine di uno degli incontri periodici della rete attivista. All’interno di una cucina comunitaria una persona di Watch The Med Alarmphone dialoga con due persone queer conosciute nell’Isola di Lesbos, in Grecia, all’interno del collettivo Lesvos LGBTQI+ Refugee Solidarity, che esiste dal 2017 con lo scopo di creare uno spazio sicuro per la comunità queer in mezzo alla brutalità delle procedure d’asilo ai confini dell’Europa. Questa conversazione riporta le esperienze incarnate di soggettività queer che hanno vissuto l’esperienza della migrazione e che ne problematizzano la violenza.


Diana Lola Posani | Sound diary / First Encounter with the Silver Reverb (2023)
Una breve improvvisazione frutto dell’esplorazione sonora di una cantina. Lanciando con curiosità infantile un paio di richiami per sentire il comportamento del suono nello spazio, inizia un canto dagli armonici brillanti e taglienti, come un coltello, e la voce assume forme inedite. L’autrice si muove circolarmente nello spazio, generando ritualmente uno stato di concentrazione e sperimentando diverse prospettive come ascoltatrice della sua stessa emissione vocale. La registrazione proposta è l’ultima immersione nella relazione con il luogo: camminando lentamente usa la sua collana-armonica per attivare lo spazio, per poi fermarsi e lasciare che la voce segua l’onda acustica di ciò che l’orecchio ha percepito.


Gaia Ginevra Giorgi | Haunt (2023)
Nastri magnetici, field-recordings, voci, registrazioni lo-fi, e scarti sonori. Haunt è un archivio impossibile, fantasmatico, negromantico: selezioni ricercate di brani e frammenti a cavallo tra sound-ecology e musica hauntologica. La metodologia di composizione/compostaggio si basa qui sulla frammentazione e sulla ricombinazione dei frammenti sonori, per produrre nuove narrazioni, sensi e direzioni possibili.


Emilio Fantin – Per Huttner | The Sound of Sleep (2020)
Fantin dedica una lunga ricerca all’aspetto comune del sogno e del sognare. Con Per Huttner collabora a una serie di performance per il pubblico che dorme/sogna. L’idea è che siano i sognatori stessi a influenzare la performance, ciò avviene attraverso la misurazione della loro attività cerebrale (EEG – elettroencefalogramma) durante un’intera notte. La misurazione del cervello è collegata a dispositivi che generano suoni, emettono odori e producono luce. I suoni registrati, così come gli odori e le luci, influenzano il dormiente. In questo episodio Fantin e Hutter dialogano sul modo in cui l’arte può influenzare la dimensione onirica, offrendo un montaggio sonoro ricavato dalla misurazione dell’attività onirica di Fantin.


Alessandro Bosetti | Evolvere (2022)
Bosetti guida il pubblico attraverso una meditazione armonico-grammaticale immersiva fatta di turbinose ghirlande di verbi in coniugazione libera e avvolgenti flussi armonici generativi che di tale coniugazione seguono l’evoluzione.
Tanto la coniugazione del verbo in una lingua naturale quanto la modulazione di una tonalità musicale generano campi energetici capaci di orientare musica o discorso in una particolare direzione : lo stesso discorso alla prima persona singolare presente, piuttosto che alla terza persona plurale futura, è portatore di cariche energetiche diverse e punta l’ago della propria bussola grammaticale in direzioni diverse. Allo stesso modo, un passaggio musicale diversamente armonizzato cambia di colore e direzione a seconda del mutare della costellazione di intervalli che lo circonda.


Emilio Fantin | This earth is a flower (2001)
Una serie di viaggi onirici radicata in una pratica di lungo termine su come si può sperimentare uno sviluppo della vita onirica e un coinvolgimento nei sogni altrui. Cercando di creare le condizioni per un’interazione dialettica tra diversi tipi di conoscenza, l’artista invita le persone a condividere, nella “zona non geografica” del sonno e del sogno, uno spazio in cui possono nascere intense dinamiche di scambio, con l’obiettivo di indagare “l’aspetto sociale dei sogni” – quei legami speciali e nascosti che si attivano nella vita di una comunità.


Silvia Maglioni, Graeme Thomson, Nikolay Oleynikov, Alessandra Pomarico | Biosonic Assemblage (2023)
Con questo re-mix realizzato appositamente per RIVERBERI RESISTENTI, Stanza Acustica, Firefly Frequencies invita a un viaggio attraverso quattro diversi paesaggi sonori: la foresta di La Gomera, il vulcano dell’Etna, la taiga russa e il mare Adriatico. Un invito a rallentare e a immergersi in presenze e traversate elettroacustiche che insieme tessono un tessuto sonoro multidimensionale.


nell’ambito del progetto europeo RADIO THAT MATTERS
nell’ambito del progetto Insieme Siamo Arte 2023 realizzato da Città Metropolitana di Roma Capitale e ATCL


Biografie

Brandon LaBelle è artista, scrittore e teorico statunitense di base a Berlino. Il suo lavoro si concentra su agentività sonora, pratiche comunitarie, pirate culture ed estetica. Nel 2021 fonda The Listening Biennial e la relativa Academy, di cui è direttore artistico. Nello stesso anno lancia anche The Pirate Academy, piattaforma educativa sperimentale incentrata su pratiche poetiche e pedagogiche collettive. Nel 1995 crea Errant Bodies Press, progetto editoriale indipendente dedicato ad arte sonora e performatività, ricerca artistica e pensiero politico contemporaneo.

Alessandro Bosetti è compositore e artista del suono con un particolare interesse per la musicalità del linguaggio e per la voce, concepita come oggetto autonomo e strumento di espressione. Costruisce dispositivi peculiari, spesso legati al mezzo radiofonico e ad una riflessione sui rapporti tra musica e linguaggio, mettendo in discussione categorie estetiche e posture di ascolto. Ha ricevuto commissioni da prestigiosi festival come il Festival d’Automne a Parigi, il festival Eclat di Stoccarda, il festival Musiques di Marsiglia.

Anna Raimondo è artista, vive a Bruxelles e lavora a livello internazionale. Utilizza la voce e l’ascolto come piattaforma di incontro, collaborazione e scambio, come strumenti di diffrazione dell’identità. Interrogandosi sui limiti tra privato e pubblico, tra i generi e le loro connotazioni. Ha completato un master in Sound Arts presso il London College of Communication e conduce un dottorato di ricerca basato sulla pratica, tra l’Arba (Royale Académie de Beaux Arts) e l’Università ULB di Bruxelles. Tra le mostre personali e collettive internazionali: Biennale Nova al Centre Wallonie Bruxelles International di Parigi; Fluxus all’Hangar Bicocca di Milano; Io dico Io alla Galleria Nazionale Roma; manifesta13 Marseille.

Nicola Di Croce è architetto, musicista, sound artist e ricercatore. Ha conseguito il dottorato presso l’Università Iuav di Venezia, dove è attualmente Fellow per il Marie Sklodowska-Curie insieme alla McGill University di Montreal. La sua ricerca si occupa del rapporto tra Urban Studies e Sound Studies; è interessato ad approcci sonori, qualitativi, partecipativi e creativi all’analisi e alla progettazione delle politiche urbane. Considera le metodologie orientate al suono strumenti per migliorare la vivibilità e l’inclusività dello spazio pubblico e promuovere il cambiamento sociale.

Andrius Arutiunian è artista armeno-lituano, vive a l’Aia, nei Paesi Bassi. Lavora con il suono, con un particolare interesse per il digitale e le influenze della cultura audiovisiva contemporanea sulla percezione della realtà. Tra le mostre e le performance più recenti: ZKM | Hertz Lab, Karlsruhe (2020), Stedelijk Museum, Amsterdam (2019), documenta 14, Parliament of Bodies, Kassel (2017), Contemporary Art Centre, Vilnius (2017), deSingel, Anversa (2017).

Elena Pugliese è drammaturga e artista. Il suo lavoro di scrittura e ricerca trova espressione in forme e contesti diversi e si concentra su temi quali i lasciti materiali e immateriali, la memoria, la narrazione del sé e la poetica del quotidiano, gli archivi come risorse per il contemporaneo. Conduce laboratori di scrittura autobiografica e pratiche esperienziali, anche interdisciplinari, per stimolare la partecipazione collettiva.

La Colifata è una ong senza scopo di lucro chiamata Asociación Civil “La Colifata, Salud Mental y Comunicación”, che sviluppa attività nell’ambito della ricerca e fornisce servizi nel campo della salute mentale utilizzando i media per creare spazi di salute. È comunemente conosciuta come LT 22 Radio La Colifata ed è la prima stazione radio al mondo a trasmettere da un ospedale neuropsichiatrico.

Maya Ouabadi è editrice ad Algeri, dove vive e lavora. Dopo aver studiato letteratura francese ed editoria, è entrata a far parte della casa editrice Barzakh dove ha collaborato a numerosi progetti di romanzi e saggi come redattrice. Nel 2018 ha fondato Motifs Editions, che pubblica, tra le altre, le riviste bilingui (francese-arabo) Fassl, una rivista di critica letteraria, e La Place, una rivista femminista. In collaborazione con Archiveboks (Berlino), sta conducendo un progetto di ricerca e pubblicazione sugli scritti cinematografici nei Paesi arabi nel periodo post-indipendenza.

Radio Ghetto è un progetto di radio partecipata delle comunità che vivono nelle campagne dell’agro foggiano. Creata nell’estate del 2012 su impulso della Rete Campagne in Lotta, la Radio ha portato nella capitanata pugliese tutta la strumentazione necessaria per l’avvio delle trasmissioni. Da allora Radio Ghetto si pone come strumento di comunicazione e dibattito per i braccianti. Sino all’estate del 2016 ha trasmesso principalmente all’interno del Gran Ghetto di Rignano Garganico. Dopo lo sgombero del Gran Ghetto la radio si è trasferita sulla pista di Borgo Mezzanone, a Sud di Foggia.

Jasmina Metwaly è artista e filmaker di base al Cairo e a Berlino di origini polacche ed egiziane. È tra le fondatrici del collettivo Mosireen. È interessata a lavorare con le persone e con le loro storie e nelle sue opere integra diversi materiali come testi, risorse d’archivio, immagini, disegni, lezioni, manuali… Radicata nella performance e nel teatro si concentra su pratiche process-based mettendo al centro le relazioni tra lə partecipanti e il pubblico.

Dina A. Mohamed è artista e ricercatrice con un background trasversale, che lavora attraverso diversi mezzi: video, performance e scrittura. Le sue opere affrontano temi come il movimento, il privilegio, la classe, la memoria e la violenza. Spesso parte dall’esperienza personale per esplorare l’intersoggettivo e il relazionale. Ha lavorato come avvocata per i diritti umani al Cairo, prima di lasciare il Paese e passare alla prassi artistica. Attualmente vive ad Amsterdam, in Olanda.

Sofia Jernberg è cantante sperimentale e compositrice, nata in Etiopia e cresciuta in Svezia. È conosciuta per l’espansione delle possibilità “strumentali” della voce ed è attiva sia come solista che in vari gruppi. Jernberg ha studiato jazz alla Fridhems Folk High School e in seguito alla Gotland School of Music Composition. Nel 2008 ha ricevuto il premio jazz della Royal Swedish Academy of Music. Jernberg è leader (insieme alla pianista Cecilia Persson) del gruppo jazz da camera Paavo. Lavora anche sulla scena della musica classica contemporanea, sia come cantante che come compositrice.

Chiara Cecconello è artista sonora e performer. Nella sua pratica, il corpo è territorio acustico, orecchio esteso e materia vibrante che cerca modalità di abitare il mondo attraverso l’immediatezza dei suoni. I suoi lavori spaziano tra perfomance e installazioni sonore nelle quali vengono esplorate le relazioni tra suoni e luoghi, innescando polifonie tra udibile inudibile.
Ha presentato le sue performance in vari contesti più e meno indipendenti, come BASE (Milano), La Caienna (Vicenza) Ocean Space (Venezia), Musik Installationen Nürnberg (Norimberga).

Watch The Med Alarm Phone è una rete di attiviste e volontari, creata nell’ottobre del 2014 in Europa e Nord Africa. Ha istituito un numero di emergenza auto-organizzato per migranti in difficoltà nel Mar Mediterraneo. Offre una più ampia visibilità all’SOS delle persone in distress. Documenta, informa le guardie costiere e, quando necessario, mobilita ulteriori possibilità di soccorso in tempo reale. Ha raggiunto le diverse rotte migratorie, estendendosi anche agli attraversamenti del deserto. Realizza report annuali, ricerche e recentemente una serie di podcast per contribuire a diffondere una corretta informazione sulle questioni migratorie e gli effetti delle frontiere.

Diana Lola Posani è sound artist, curatrice indipendente e facilitatrice certificata di Deep Listening di Pauline Oliveros. Attualmente lavora sullo spazio comune tra suono e immaginario poetico, attraverso opere interdisciplinari e poesie sonore. Si esibisce a livello internazionale, scrive sulla rivista “A Row of Trees “e nel 2022 debutta su Fango Radio con il podcast Kaikokaipuu.
Il suo lavoro è stato presentato a Errant Sound (Berlino), al Tsonami Sound ArtFestival (Valparaiso), I AM UNDONE festival (Oslo), NEXTONES festival (Vald’Ossola), al museo MACRO (Roma).

Gaia Ginevra Giorgi è artista, poeta e ricercatrice attiva trasversalmente nel campo delle arti performative, sviluppa pratiche e metodologie di indagine che integrano scrittura, suono, voce e dispositivi elettronici. Realizza racconti sonori (Racconto Concreto w/ Demetrio Cecchitelli, Oceani 2021) e performance partecipative site-specific. Co-curatrice di walk so silently that the bottoms of your feet become ears (Fango Radio), ha ideato e co-realizzato RADURA (Vertical Music, 2022). Co-fondatrice e membro dei collettivi EXTRAGARBO e Call Monica.

Emilio Fantin è artista performativo. Al centro della sua ricerca vi sono la creazione e l’osservazione delle relazioni interpersonali nel loro aspetto più intimo, silenzioso e misterioso che si rivela soprattutto nella dimensione notturna e onirica. Ha esposto in importanti istituzioni artistiche, tra le quali: 49ª Biennale di Venezia; Performa 07, New York; Le Magasin, Documenta XIII, Kassel. È co-fondatore della Fondazione Lac o Le Mon.

Firefly Frequencies è una piattaforma radiofonica che riunisce artisti, scrittori, musicisti, registi, teorici e altri collaboratori provenienti da molti Paesi diversi. La radio è pensata come un luogo di aggregazione dove molte voci possono incontrarsi, mescolarsi, trasformarsi. Una membrana, un corpo comune che si reinventa continuamente attraverso modalità e temporalità diverse, attraverso le dimensioni della creazione e della cura e i poteri condivisi della ricezione e della ricettività.


 

Radio That Matters è un progetto “Creative Europe”, ideato e curato da Short Theatre in partenariato con due festival europei – Parallèle di Marsiglia e Baltic Circus di Helsinki – e con Errant Sound di Berlino e PAV di Roma, in collaborazione con Radio Papesse di Firenze e Istituto Sant’Alessio di Savoia – Margherita di Savoia. Il progetto prevede un percorso di ricerca nel campo dei formati performativi legati all’audio e al sonoro, e nel campo della pratica e delle sperimentazioni di forme di accessibilità nell’area dello spettacolo dal vivo a favore di persone con disabilità visiva.


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