fermento \\\ territori suoni moltitudini

fermento \\\ territori suoni moltitudini

Brusii, rombi, sospiri, risate, balbettii, silenzi. La città suona, trattiene storie e le rilascia generando mondi sonori che la moltiplicano. È possibile attraversarla ponendosi in suo ascolto? Che significa disporsi a sentire la notte quando tutto sembra sopito o nascosto? Che ne è dell’attenzione quando è rivolta a una voce silenziata?

Lo spazio pubblico è un composto di ascolti che aggregano, compattano, dilatano la percezione della vita urbana. Le narrazioni si legano, come in una reazione chimica, con le memorie acustiche dei luoghi, in un intreccio organico/inorganico.

fermento \\\ territori suoni moltitudini è l’itinerario urbano proposto da AREA06 nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Lo Spettacolo dal vivo fuori dal centro” per creare un teatro dell’ascolto collettivo, in complicità con associazioni e realtà culturali disseminate in tre diversi Municipi di Roma X – V – III. Si sceglie la materia del suono come strumento sociopolitico per percepire, manipolare, raccontare la città, mettendo in connessione artist_ e comunità cittadine, indagando il punto d’incontro tra teatro, vita urbana e ricerca acustica.

fermento \\\ territori suoni moltitudini esplode il 10 e 11 dicembre in fermento_fest: una festa lunga due giorni in cui rimescolare suoni, racconti e voci, in cui confluiranno le esperienze germogliate nel suo incedere randagio, generando nuove forme di prossimità tra punti di una città in cui la distanza sembra essere sempre più radicale. Un incontro, un film, due live e due dj set accompagneranno l’emersione di tre esperienze creative e pedagogiche che in queste settimane si sono dipanate nei quartieri di Ostia, Torpignattara e Montesacro/ Talenti, in stretta relazione con gli/le abitanti dei quartieri stessi, e che prenderanno la forma di un coro temporaneo, una performance sonora e una proiezione acustica per incontrarsi tra loro e con il pubblico.

fermento \\\ territori suoni moltitudini è un percorso urbano erratico e multiforme che in un ritmo irregolare ha visto laboratori, residenze creative, momenti di approfondimento rivolti al pubblico, ad artist_, operatori e operatrici culturali, ha dato vita a un percorso di ri-scoperta della dimensione performativa dell’ascolto e del suono, legando idealmente zone differenti della città di Roma. La dimensione dell’ascustico si è fatta ambiente e luogo di incontro, stimolando la sperimentazione di inediti formati di fruizione insieme alle possibilità espressive della danza. Lo hanno suggerito Camilla Guarino, performer e drammaturga vedente, e Giuseppe Comuniello, performer cieco, dell’associazione Al.Di. Qua Artists, nel workshop Audioscrizioni poetiche per la danza, in cui un gruppo di danzat_ e operat_ culturali hanno potuto approfondire la tecnica dell’audiodescrizione non solo come strumento per l’accessibilità degli spettacoli di danza per persone cieche e ipovedenti, ma come metodo di scrittura e reinvenzione drammaturgica, capace di una relazione profonda con quella coreografica e performativa. Se l’ascolto è una pratica collettiva in cui ri-fare comunità, la radio può farsi spazio performativo a tutti gli effetti, così come è accaduto nel seminario Critical Listening. Raccontarsi, costruire luoghi e comunità attraverso le pratiche dell’ascolto tenuto da Ilaria Gaudenz e Carola Haupt di Radio Papesse – archivio audio digitale dedicato alla documentazione e all’approfondimento delle arti visive e performative che produce e distribuisce interviste, podcast, documentari e percorsi sonori per musei e istituzioni culturali. L’ascolto è stato sperimentato come spazio cognitivo alternativo, che invita a occupare precise posture e a rinegoziarle nel presente come istanze prefigurative. Ben più che semplice proprietà dello spazio o forma di conoscenza, il suono si pone come una tra le più dense questioni politiche del presente, da dove osservare i processi di costruzione del potere, della subalternità, dell’esclusione. Da questa prospettiva deriva il concetto di “giustizia acustica”, alla luce della quale è possibile una nuova consapevolezza sulla componente sociale e politica del suono. Per una giustizia acustica, lecture-perfomance dell’artista e teorico statunitense Brandon LaBelle, ha formalizzato in termini teorici e concettuali quanto, in queste settimane, veniva radicato nella pratica nelle tre residenze artistiche partecipative che oggi, in occasione di fermento_fest, si radunano al Brancaleone per incontrare il pubblico.