Dream is the Dreamer è un solo che esplora la dimensione dell’umano e del post-umano, del reale e dell’immaginario attraverso la manipolazione di materiali, come la plastica.
Un’evocazione dello spazio. Un esercizio solista per palcoscenico, pensato per 1 performer e 3 buste di plastica; una topografia fittizia che crea un immaginario collettivo, esplicitato tramite lo sviluppo della parola e del gesto. Una sequenza di coordinate si impadronisce dello spazio vuoto, in cui diversi eventi fantascientifici vengono descritti e rappresentati, dando così vita a una nuova area scenica con un proprio fuso orario. La costruzione dell’esperienza sensoriale del corpo comincia con l’esercizio della contemplazione. Un personaggio solitario in posizione eretta si pone in contrasto con la linea dell’orizzonte. Tramite la manipolazione di oggetti di plastica, vengono messe in relazione ed evidenza le dimensioni mostruose di un qualcosa che è corpo-carne-pelle. Il vocabolario del gesto si ispira alle forme codificate del teatro NOH giapponese ed è impiegato con lo scopo di generare situazioni di analogia e astrazione, con riferimento alla parola scenica.
I temi di questo progetto nascono dall’interesse per antropocentrismo, post-umanesimo, aerocene, fantascienza, era atomica ed ecologia. Concepito durante il Master EXERCE tra il 2016 e il 2018, Dream is the Dreamer ha debuttato al DDD Festival nel maggio 2019.
Catarina Miranda presenta a Short Theatre 2020 il suo Dream is the Dreamer grazie alla collaborazione con il festival Materiais Diversos nell’ambito del Displacement of the festival / More Than This.