Note su MERENDE
di Industria Indipendente
You have a tattoo on your leg that tells poems, your poems, others, a bird, a rose, a pyramid, the face of an old friend // Quella notte di primavera in cui tornando a casa era apparsa la scritta blu sul muro: socialismo o barbarie // Se chiudi gli occhi ci siamo solo io e te. Inchiostro e sangue e vodka e una bellissima canzone d’amore. Si balla. Fammi una confessione. // Fallire, disfare, perdere, dimenticare, annullare, sfigurare, non sapere, forme di disfacimento, indecenza // Non chiedermi di nuovo quella traccia, tanto non la metto più // Nel mezzo della notte mentre i corpi si scavalcano ————— dritto, incombente, stralunato e prepotente il pensiero caldo dell’Utopia // Non ci credi alla storia dell’esistenza. Tu vuoi persistere, insistere, subsistere, consistere // Non chiamiamoci per nome, o se lo fai, dammene un altro e un altro ancora così che io possa dimenticare ogni lettera e di che pasta sono fatt_// Siamo qui per insinuare la possibilità di un altro co-esistere, aggregare, dissonare, urticare, stare insieme // Conigli che correvano dappertutto. Follow the rabbits. They’re alone, anymore // E dopo stanotte: how does it feel?// Delicatamente, freneticamente ho sbagliato, flashato, mi sono oltreconfusa: “Credevo di essere te”// Trust me I’ll be your glass // Restituiamoci l’allucinazione e la metafora. Necessarie e velocissime //Sapore sentimentale del mediterraneo quando fuori in giardino penso-dico “Non c’è niente di strano a imbrattarsi la faccia di lacrime a una festa.” //Make me a confession, give me a tear. In this night, night of matter // Rinnegare l’etimologia di uni-verso per abbracciare quella di per-versione // Sovrapponiamoci l’una nell’altra in una partenogenesi del pensiero // To be involved to be KIND // Un’enorme cicala che risuona da una spalla all’altra, è lei a restituirci il tempo// I want to SCUM in your heart // C’è dell’amore in tutto questo andare forte// Quando abbiamo debuttato alla vita?//Noli Voli me tangere// Aspettare con la bocca secca la rivoluzione del regresso // Che piova a lungo e che le identità si investano della loro forza ambigua, che perdano i connotati e non ammettano al linguaggio di stargli dietro. Una palestra dell’indicibile: TO BE unspeakable // La via di fuga non è mollare tutto ma fottere il sistema // Quando mi muovo a un altro ritmo e lo sguardo si muove a guardare dentro, sono già molt_, tra noi: rampicanti, desideranti, in assenza di declinazione // Se non è noia è amore. // Non c’è nessun limite alla mia inadeguatezza: Materia is Materia, mentre Il busto di Socrate diventava più piccolo // There is a sofa. A soft sofa. Barocco // Vivere la vita altrimenti // Quando faccio di tutto per perdermi e inversamente si dispiega nella laringe il pensiero che sto per dire: Non voglio perderti // Everyone is looking for love at first sight, or a business. The other people wanna REST // In questo posto che abbiamo fatto tu e io. In questo posto che abbiamo fatto tu e io. // Vorrei trovare Roma questa notte qua dentro, che non è tutta mia la città ed è un deserto che so riconoscere // This is not a déjà vu // Parlami lento, sei bollente. Ho un paio di occhiali da sole per te quando si farà giorno // Light off. Dark and Dance // Ho buio negli occhi e rombo nelle orecchie. // Quando abbiamo debuttato alla vita? // L’impersonale che non ha a che fare con la freddezza, nessuna distanza. Possiamo farci fuori. Per fare al meglio quello che poteva essere. //A bowl full of snakes, breaks. Love upside down. Snakes everywhere // Dissimilarsi, dissimularsi, imprimere tracce di poco conto // Sapresti annientare? Mettere a soqquadro? // How any wet tongues inside my mouth? //Fammi una confessione // Dedicate your next tattoo to me.//
Parole tratte da:
Diari personali (2018-2022)
Catullo, Carmina (riscrittura)
Saffo, frammenti
Allucinazioni personali (2022)
Valerie Solanas, S.C.U.M. Manifesto
John Giorno riscritto dal fantasma di Valerie Solanas
L’arte queer del fallimento, Jack Halberstam
Humankind, Thimoty Morton
Scatola dei desideri, da Merende (2021-2022)
Claim, conversazioni da Merende (2018-2022)
Amelia Rosselli, Variazioni (1960-1961) in Variazioni Belliche
Scritte sul muro, Roma 2022
Tutta mia la città Equipe 84 (riscrittura)
Nuovo testamento (riscrittura)
Superorganismo infestante Merende ft Tropicantesimo (giugno 2022)
Supernovae, scrittura dalla residenza di Industria Indipendente all’ITZ di Berlino da cui nasce Merende, maggio 2018
(1) VOGLIO CHE MI TOCCHI. Mutuata da Noli me tangere, la locuzione è tratta dall’episodio del Vangelo (Gv 20, 13-17). Entrata a far parte nell’immaginario collettivo come esternazione di negazione di contatto, a questo Noli sostituiamo il verbo Voli, vis, volui, velle trad. VOLERE.
foto falena testa sfinge di morto (In un luogo molto a sud del Mediterraneo), di industria indipendente.
Per celebrare l’ultima serata del festival, MERENDE by Industria Indipendente attiva un passaggio di energie che trascina e rimescola la materia vibrante di Short Theatre 2022, MERENDEXSHORT — ¡VIBRANT MATTER!, il 17 settembre a Angelo Mai.
TURBOLENZE è la sezione di CUT/ANALOGUE delle tracce, traiettorie, tragitti in forma di note, contrassegni, chiose dei/delle artist_. Assemblaggi agitati dalla creazione, diventano luogo di transito nello scintillio irrequieto e mescolato del fare.