Please Bless This Mess
In “Bless This Mess”, la recente creazione di Katerina Andreou, il costante rumore e la confusione del mondo diventano la forza motrice per il suo primo lavoro di gruppo
TURBOLENZE è la sezione delle tracce, traiettorie, tragitti in forma di note, contrassegni, chiose dei/delle artist_. Assemblaggi agitati dalla creazione, diventano luogo di transito nello scintillio irrequieto e mescolato del fare.
In “Bless This Mess”, la recente creazione di Katerina Andreou, il costante rumore e la confusione del mondo diventano la forza motrice per il suo primo lavoro di gruppo
“AGANIS” è una performance quadrifonica immersiva per voci e live-electronics di Chiara Cecconello che richiama la presenza delle “anguane”, creature mitologiche delle Prealpi Venete
“Bambinɜ che mangiano i vermi” è una casa infestata, un testo composto da Elena Boscariol per illuminare le facce della vischiosità
Calderoni – Caleo condividono un attraversamento di alcuni dei molti materiali alla base The Present is not enough.
Materiali, che sono rimasti fuori dal montaggio finale del lavoro, di Elogio della vita a rovescio / Tre Storie, di Daria Deflorian.
Diana Lola Posani rivela alcuni materiali di ricerca, associazioni e storie che abitano l’azione Scream as if your organs were made of Glass
appunti prima di partire per il prossimo laboratorio Almeno Nevicasse di Francesca Sarteanesi
Sull’incontro con Tra le rose e le viole di Porpora Marcasciano di Fiorenza Menni
Mourning as a tool. Canalizzare la tristezza, sentire il tempo, studiare la perdita (punto di partenza)
di Katerina Andreou
Quella che segue è la traduzione in italiano di una pagina del diario di una bambina di 9 anni di Santa Fe, New Mexico. Non ricordo il nome della bambina, forse non l’ho mai saputo; ma la pagina, quando la lessi tre anni fa, mi aveva colpito molto. Così le chiesi se potevo fotografarla.
VOGLIO CHE MI TOCCHI. Mutuata da Noli me tangere, la locuzione è tratta dall’episodio del Vangelo (Gv 20, 13-17). Entrata a far parte nell’immaginario collettivo come esternazione di negazione di contatto, a questo Noli sostituiamo il verbo Voli, vis, volui, velle trad. VOLERE.
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