8 settembre | h 19 + h 21
9 settembre | h 19 + h 21
Teatro Nazionale – Teatro dell’Opera

installazione audiovisiva
45′

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L’installazione presenta audio a volumi elevati e immagini ad alta frequenza che sono sconsigliate a chi è affettə da epilessia, cardiopatia e a persone fotosensibili.
L’installazione è sconsigliata a minori di 12 anni.
Il pubblico è libero di lasciare la sala in qualunque momento.
Il biglietto è unico e i due lavori si fruiscono uno di seguito all’altro.

Romeo Castellucci / SOCÌETAS

Il Terzo Reich

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L’installazione si basa sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi; una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano proiettati uno a uno.
Rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome.
La velocità di sequenza è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo.
Si tratta di comprimere lo sguardo sul punto critico di fusione, poco prima della perdita dell’aggancio percettivo, nello sfarfallamento che sfugge alla netta distinzione dei singoli termini. Il frenetico e liminale susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva; altre – la maggioranza – andranno perse. Il pubblico, esposto a questo trattamento, subisce la parola umana sotto l’aspetto della quantità. Non il cosa, ma il quanto. L’affastellarsi frenetico delle nominazioni non lascia nessuno spazio alla scelta o al discernimento. Il nucleo del linguaggio ritorna al rumore bianco, che riporta al caos.
Il Terzo Reich è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Qui, il linguaggio-macchina esaurisce interi ambiti di realtà, là dove i nomi appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo.
Ogni pausa è abolita, occupata. La pausa, cioè l’assenza delle parole, diventa il campo di battaglia per l’aggressione militare delle parole, e i nomi del vocabolario così proiettati, sono le bandiere piantate in una terra di conquista.
Il suono che accompagna l’installazione, composto da Scott Gibbons, è apodittico.


Il Terzo Reich di Romeo Castellucci è preceduto da Echolalias, the Amnesia of Forgotten Sounds (20’) di Sofia Jernberg. Il programma combinato da due momenti adiacenti ma separati è stato concepito appositamente per il Teatro Nazionale | Teatro dell’Opera di Roma. La prossimità dei due lavori, non intesa come un corpo unico, agisce in questo contesto come una diade sul linguaggio e il suo potere.

 


Romeo Castellucci è regista, creatore di scene, luci e costumi. È conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo lavoro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura.
Le sue messe in scena sono regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri dell’opera, in oltre cinquanta paesi che coprono tutti i continenti. Tra le sue creazioni più recenti ricordiamo: The Minister’s Black Veil ispirato all’omonima novella di Hawthorne (2016), Jeanne au bûcher di Arthur Honegger (2017), Democracy in America liberamente ispirato al testo di Alexis de Tocqueville (2017), Tannhäuser di Richard Wagner (2017) e Salomé di Richard Strauss (2018) presentato al Festival di Salisburgo. Triplo premio ricevuto per la stagione 2018-19 per Salomé dagli “Oscar” della lirica europea, un sondaggio della rivista tedesca Opernwelt tra cinquanta critici musicali internazionali: Premio Miglior spettacolo, Premio Miglior regista, Premio Miglior scenografo. Alla fine del 2018, il progetto “Un automne avec Romeo Castellucci” vede la presentazione de Il flauto magico a La Monnaie, l’aperura della Mostra History of oil painting a Bozar e l’ultima creazione teatrale intitolata La vita nuova a Kanal-Centre Pompidou, performance che si interroga sul destino collettivo e sull’arte.
Nel Gennaio 2019 debutta all’Opera Garnier con Il primo omicidio di Alessandro Scarlatti. Romeo Castellucci è Grand Invité alla Triennale di Milano nel quadriennio 2021-2024.
Per la produzione operistica, le ultime opere affrontate nell’estate: Resurrezione per il Festival di Aix en Provence e Salisburgo con Il castello di Barbablù  di Béla Bartók seguito da De temporum fine comoedia di Carl Orff. Dirige la collaudata coppia Teodor Currentzis sul podio e Romeo Castellucci alla regia. Nel teatro la tournée di Bros continua con successo.


ideazione Romeo Castellucci
suoni Scott Gibbons
realizzazione video Luca Mattei, in collaborazione con Giulia Colla
consulenza informatica Alessandro Colla
direzione di produzione Benedetta Briglia
promozione e distribuzione Gilda Biasini
produzione e tour Caterina Soranzo
direzione tecnica Rocìo Espana
produzione Socìetas