È possibile un fare che nasca già come poliritmia tra corpi? Cosa succede quando la pratica artistica si mette in condivisione con chi non conosciamo? L’esperienza personale può essere incarnata da altrǝ? Possiamo reimparare lo stare collettivo attraverso la pratica artistica?
Ci affacciamo oggi su RECIPROCITY, sezione del festival che sperimenta modelli di reciprocità e intersezionalità tra appartenenze, provenienze diffuse e saperi attraverso pratiche corporee, innesti narrativi, universi ludici.
Progetti partecipativi, laboratori, pratiche condivise, performance workshop based: RECIPROCITY ha racchiuso situazioni in cui le pedagogie e lo scambio di pratiche ed esperienze hanno contribuito a spostare il baricentro geografico e sociale di Short Theatre, e di chi vi ha preso parte, nell’intreccio tra estetiche, pratiche artistiche e contesti sociali.
In questo video:
- TRA LE ROSE E LE VIOLE DI PORPORA MARCASCIANO | Fiorenza Menni/Ateliersi
reading partecipativo - DISTORTED RAP CHOIR | Cherish Menzo
masterclass - SAPPHICA CHOIR | Alma Söderberg
pratica corale - I LIFT ONE STONE AND I AM THINKING | Enrico Malatesta
workshop, azione performativa e reading - ALMENO NEVICASSE | Francesca Sarteanesi
pratica drammaturgica collettiva