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SHORT THEATRE 2019

VISIONE D'INSIEME

6 - 14 settembre 2019

WEGIL | La Pelanda - Mattatoio | Teatro India | Teatro Argentina | Spazi pubblici

VISIONE D’INSIEME è futuro che si prefigura in un presente che si smaterializza nei suoi segni più evidenti, in forme che ancora non conosciamo e che vogliamo imparare a riconoscere. Interrogare i linguaggi, le idee, le forme sociali. Condividere esperienze e pratiche per formulare collettivamente nuove convenzioni, in una continua opera di ridefinizione di noi stessi e del tessuto in cui ci muoviamo. Riconoscere che fare cultura ora, non possa che essere un esercizio di azione politica, di interlocuzione comunitaria, di smarcamento linguistico. Praticare la visione d’insieme è un minuzioso affinare gli strumenti per interagire con quello che accade.

Co-direzione artistica Fabrizio Arcuri Francesca Corona

La 14esima edizione di Short Theatre cerca uno sguardo approfondito, partecipe, complesso, che possa restare sensibile nel momento dell’incontro con le cose. Ancora una volta chiediamo alla performance, al teatro, alla danza, alle conversazioni, alla musica di farsi interpreti ed interpretazioni del presente.
Quest’anno si rinnovano alcuni progetti nati nella scorsa edizione: la formazione e le condivisioni di Tempo Libero, le coabitazioni artistiche dei Progetti in residenza, la cura di uno spazio dedicato all’incontro e alla riflessione sulla creazione e le modalità produttive con la scena artistica metropolitana di Panorama Roma, l’emergere del tempo notturno e sovversivo della Controra.

In questa edizione inauguriamo poi un’importante sezione del festival, immaginata e costruita negli spazi di WeGil, storico edificio di Trastevere riaperto dalla Regione Lazio al pubblico, monumento del 1937 che conserva alcuni segni imponenti del nostro passato fascista e coloniale. Luogo che sarà la sede dei primi due giorni di Short Theatre, con una programmazione da attraversare tutta d’un fiato, informati sulla complessità di questo gesto: abitare e attraversare uno spazio partecipando a un movimento necessario di ri-significazione anti-fascista e anti-coloniale di un monumento che ne conserva alcuni segni imponenti. Farsi piattaforma di de-costruzione, insieme alle artiste e gli artisti invitate/i, insieme ad attiviste/i, scrittrici/tori, teorici/che, pubblico, cittadinanza: convocare una comunità per liberare lo spazio dai fantasmi (cit. Igiaba Scego).

grafica Simone Tso